Mario Tozzi: "I Campi Flegrei? Un supervulcano capace di eruzioni esplosive e devastanti"
Mario Tozzi, primo ricercatore del Cnr, geologo e conduttore di Sapiens su Rai3 - che peraltro nella prossima puntata parlerà proprio dei Campi Flegrei - avverte che "i Campi Flegrei sono il nostro supervulcano, quello davvero pericoloso, più del Vesuvio, quello suscettibile di attività devastanti. E ci vivono 500-600mila persone".
Un supervulcano, spiega Tozzi, "è un pentolone sotterraneo pieno di magma ribollente, ed è in grado di sprigionare eruzioni esplosive, in linea teorica devastanti. Nello scenario più catastrofico al momento non ipotizzabile, pur essendo possibile, dovremo parlare di esodo non evacuazione. In ogni caso si tratta di 29 vulcani e centri eruttivi che sono stati tutti nascosti".
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Nascosti "da un ospedale, da un ippodromo, e poi da un quartiere e da una città di quasi 80.000 abitanti. Solo la Solfatara e gli Astroni appaiono ancora come vulcani. Degli altri ogni traccia è stata cancellata da case, asfalto e cemento. E così ogni memoria è stata cancellata. Nel 1538 nacque in pochissimi giorni un vulcano di tutto rispetto (il Monte Nuovo). Invece continuiamo a trattare i Campi Flegrei come un territorio qualsiasi. Piuttosto che persuadere la gente ad andar via, abbiamo invogliato a viverci, abbiamo continuato a costruire".
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Di questa crisi bradisismica "non si può sapere l’evoluzione, i terremoti continueranno. Da 4,4 potranno arrivare fino a magnitudo 5. E ricordo a tutti che l’ultimo sisma di Casamicciola è stato di 4,2, ha fatto due morti e distrutto in parte quel comune. Siamo di fronte a un’emergenza sismica e una vulcanica. Ma non sappiamo se è il magma che spinge". "Terremoti, rigonfiamento della crosta terrestre, cambiamenti di composizione e di temperatura delle fumarole sono i parametri che l'Osservatorio Vesuviano-Ingv tiene sotto costante controllo: in base a quelli si stabilirà se si sta approssimando un'eruzione e, all'incirca, di che portata. La camera magmatica flegrea dovrebbe essere ubicata sotto la città di Pozzuoli, a circa 4.000-5.000 metri di profondità, almeno quella più superficiale".