Herpesvirus simiae, l'allarme dei virologi dopo il contagio di un 37enne
"È fondamentale cercare di evitare il più possibile il contatto diretto con le scimmie. Se si venisse morsi o graffiati da un animale infetto, non si può escludere il contagio" da Herpesvirus simiae, il virus B che a Hong Kong ha colpito un 37enne attaccato durante un’escursione in un parco. È il monito lanciato da Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), a chi sta programmando, magari per le vacanze estive, viaggi verso mete più o meno esotiche. "Anche negli Stati Uniti, ad esempio in Florida - ricorda all’Adnkronos Salute l’esperto, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all’università di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell’Asst Spedali Civili - è stata documentata l’esistenza di colonie di scimmie portatrici di questo patogeno, che sembra diffondersi fra gli animali".
Circa un anno fa, era l’11 maggio 2023, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dichiarò la fine dell’emergenza sanitaria globale di Mpox o vaiolo delle scimmie, iniziata il 23 luglio 2022. "Oggi la grande ondata è rientrata e ci sono solo casi sporadici. In Italia abbiamo avuto circa 1.000 casi dall’inizio, il 98% maschi. Grazie alla campagna di prevenzione e informazione, ma soprattutto alla vaccinazione, abbiamo ridotto i casi e arginato i focolai". A fare il punto con l’Adnkronos Salute è Andrea Antinori, direttore Uoc Immunodeficienze virali dell’Inmi Spallanzani di Roma. "Il messaggio che è passato anche tra i maschi che fanno sesso con altri maschi, la fascia di popolazione che ha registrato i maggiori casi, è che il vaccino - sottolinea lo specialista - può essere determinante. È sicuro e protegge e si può fare in modo tranquillo in due dosi a distanza di un mese. Allo Spallanzani, nel nostro servizio dedicato al Mpox, abbiamo immunizzato 4mila persone dal 2022".