Covid, "effetto rimbalzo" dopo Capodanno: una voce allarmante
"Rimane ancora il rischio di una fase espansiva del Covid" in Italia: a sostenerlo è Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università statale di Milano. Sentito dall'Adnkronos Salute, l'esperto ha spiegato che è possibile un "effetto rimbalzo" dei contagi, legato a "viaggi, baci e abbracci dell'ultimo dell'anno". "I dati di incidenza sono sicuramente sottostimati - ha poi aggiunto -. Non siamo ancora in una fase di picco, anche se il raggiungimento del picco lo si vede solo una volta che la curva dei contagi inizia ad abbassarsi".
L'ultimo report realizzato dall'Istituto superiore di sanità insieme al ministero della Salute indica per la settimana 21-27 dicembre un'incidenza pari a 70 casi ogni 100mila abitanti, in discesa rispetto ai 103/100mila del periodo 14-20 dicembre. A tal proposito, però, gli esperti del monitoraggio hanno spiegato che "tale calo potrebbe, in parte, essere attribuibile a una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi".
A preoccupare al momento è soprattutto la variante JN.1, quella prevalente in Italia. Si tratta della “figlia” di BA.2.86 o Pirola ed è stata recentemente dichiarata Voi, ovvero variante di interesse, dall'Oms. Secondo il monitoraggio settimanale dell'Iss, si conferma addirittura in crescita. Uno dei principali sintomi legati a questa variante è la faringite persistente. Ma ci sono anche congestione nasale, tosse e mal di testa. Per quanto riguarda i tempi di incubazione, invece, non c'è una stima precisa. In ogni caso, secondo Pregliasco, non sembrano esserci differenze con le ultime varianti derivate dal ceppo Omicron: "I tempi sono sempre i soliti, dai due ai cinque giorni".