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Ameba mangia cervello, un morto: è psicosi, "dove è stato contaminato"

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Torna a manifestarsi la famigerata "ameba mangia cervello". Già, il terribile batterio miete un'altra vittima. Un bagno che per un uomo è risultato fatale: la drammatica vicenda arriva dagli Stati Uniti, dalla Georgia, dove l'uomo che ha perso la vita è stato attaccato, appunto, dall'ameba mangia cervello.

Si tratta di un batterio che, in caso di contagio, risulta quasi sempre letale. "È morto per un'infezione da Naegleria fowleri, batterio che distrugge il tessuto cerebrale, causando gonfiore del cervello e di solito il decesso", ha spiegato il dipartimento di sanità pubblica, che ha poi aggiunto che la vittima con tutta probabilità è stata infettata durante un bagno in uno stagno o in un lago d'acqua dolce. 

Il virus Naegleria Fowlerim, infatti, vive soltanto nell'acqua dolce: negli Usa in media vengono infettate tre persone all'anno. Altissima la mortalità: dal 1962 al 2021, sui 154 casi confermati, soltanto quattro persone sono riuscite a sopravvivere. I primi sintomi sono un atroce mal di testa, febbre, nausea, vomito, convulsioni e fino alle allucinazioni e il coma. 

 

L'andamento della malattia è molto rapida: senza una diagnosi tempestiva, la morte può avvenire nel giro di una settimana. Le infezioni risultano più probabili nel corso di periodo di calado prolungato, ragione per la quale oltre che a stagni e laghi bisogna fare attenzione anche alle piscine. Tecnicamente l'acqua contaminata potrebbe essere anche quella dei rubinetti di casa: il virus dell'ameba mangia cervello è in grado di risalire dalle cavità nasali lungo il nervo olfattivo fino ad arriare ad attaccare il cervello della vittima.

 

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