Ventilatore, scoperta sconvolgente: sopra i 32 °C... il pericolo che pochi conoscono
Il ventilatore può fare male. Tutto vero. Il Ministero della Salute spiega che superata la soglia dei 32° C all'interno di un'abitazione l'utilizzo del ventilatore è sconsigliato e comunque il dispositivo non deve mai essere direttamente indirizzato verso le persone, ma utilizzato per far circolare l'aria nell'ambiente. Il motivo? Se all'esterno la temperatura è inferiore a quella interna, un ventilatore posizionato in maniera strategica può aiutare a portare aria fresca e pulita verso la stanza in cui ci si trova. Diverso discorso, invece, se l'aria all'esterno è ben superiore.
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In ogni caso per il ministero, i ventilatori accelerano semplicemente l'aria e non la raffreddano. Ragione per cui in un ambiente caldo la sensazione di freschezza può rappresentare un rischio. Pur facendo percepire una temperatura inferiore, i ventilatori "stimolano la sudorazione e aumentano il rischio di disidratazione, se la persona esposta non assume contemporaneamente grandi quantità di liquidi". Non solo, perché in determinate condizioni può far sì che il nostro organismo accumuli calore invece di disperderlo.
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Finita qui? Niente affatto: se la temperatura è elevata, a causa dell'azione di un ventilatore, si può continuare a sudare copiosamente e perdere liquidi, che devono essere rapidamente rimpiazzati. Però, anche in questo caso bisogna prestare molta attenzione perché per alcune condizioni mediche come "l’epilessia, le malattie del cuore, del rene o del fegato" l'assunzione di troppi liquidi è controindicata, quindi è sempre doveroso consultare il medico.