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L'alcol non aiuta a dimenticare

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Il popolare detto smentito dalla ricerca scientifica

Eleonora Crisafulli
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Bere per dimenticare. Un detto antichissimo che, però, non avrebbe alcun fondamento scientifico. Stando, infatti, alle conclusioni di un team di ricercatori inglesi, bere non aiuta a dimenticare, anzi, rende il dolore di un dispiacere ancora più pesante da sopportare. Per arrivare a questi risultati gli scienziati anglosassoni hanno coinvolto una cinquantina di persone: a ogni partecipante ai test è stato chiesto di assumere alcolici in diversa quantità, soffermandosi su immagini virtuali facilmente memorizzabili. Dagli esperimenti è emerso che la memoria viene cancellata solo quando si bevono 6-7 drink. Quando, invece, ci si ferma a 3-4 bicchieri (cosa che fa la maggior parte delle persone che intende affogare i dispiaceri nell'alcol) la memoria viene solo 'ingannata', eliminando il contesto del 'dispiacere', ma lasciando vivo il trauma subito, che successivamente si ripercuote a livello psichico con maggiore intensità, sottoforma di flashback. Con ciò i ricercatori affermano che bere costantemente per 'dimenticare' non serve a nulla. "In pratica, bevendo", dicono gli esperti, "il ricordo viene trasformato, ma non eliminato. Si vivono numerosi flashback scordandosi, però, dei 'contorni' della vicenda, che spesso aiutano a rendere più accettabile il dramma". Gli scienziati dell'University College di Londra si riferiscono alla cosiddetta 'memoria contestuale', quella che tiene conto di un evento a 360 gradi e non solo di episodi clou. Da questa ricerca si potrebbero ricavare nuove strategie terapeutiche per la lotta all'alcolismo. Secondo l'OMS bevono un po' troppo 9 milioni di italiani e il fenomeno riguarderebbe sempre più spesso i giovanissimi. Gianluca Grossi

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