Virus H5N1, "la nuova pandemia è iniziata": più mortale del Covid
Abbiamo già una nuova pandemia, che rischia di essere "peggiore del Covid": è l'aviaria. E "basta solo un'altra mutazione", spiega David Quammen, l'uomo che per primo lanciò l'allarme Coronavirus, per trasformare il virus H5N1 in una bomba pronta a deflagrare tra gli uomini. Il rischio, spiega il divulgatore, è che l'umanità sia già nella fase della "rimozione" del pericolo dopo aver superato con fatica il biennio orribile 2020-22. Ma la verità, ha scritto sul New York Times, è che "la nuova pandemia è già iniziata".
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Per il momento, spiega al Fatto quotidiano, è "più corretto parlare di panzoozia, di una pandemia, cioè, che si diffonde tra gli animali: più precisamente, tra gli uccelli. In tutto il mondo, uccelli selvatici e domestici stanno morendo, a migliaia, a milioni, a causa del nuovo virus dell'influenza H5N1: è una delle cose peggiori mai capitate a questa specie. Inoltre, questo virus dell'influenza aviaria ha già infettato alcuni mammiferi selvatici, come i leoni marini, i delfini, le volpi e i visoni. Con le giuste mutazioni, e se la capacità di infettare i mammiferi aumentasse appena un po', potrebbe diventare un grande pericolo per quel mammifero chiamato Homo sapiens".
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"Il tasso di mortalità delle influenze aviarie, quando colpiscono l'uomo, si è dimostrato molto più alto di quello del Covid. Potrebbe essere molto peggio", aggiunge. Il salto di specie, lo spillover diventata parola tristemente quotidiana al momento dell'esplosione del contagio da Covid, è in atto: "Anche l'H5N1 sta compiendo un salto di specie dal suo ospite-serbatoio, ovvero gli uccelli acquatici selvatici". La piattaforma del contagio, mette in guardia Quammen, potrebbero essere gli allevamenti intensivi di polli: "Al momento sul pianeta ci sono 33 miliardi di polli. Sono come una grande piastra di Petri in cui l'H5N1 può replicarsi, trasmettersi e ancora replicarsi miliardi di volte: le probabilità statistiche di sviluppare per un caso proprio quelle mutazioni che lo renderebbero altamente infettivo e letale tra noi umani, sono enormi". "I nostri 33 miliardi di polli - conclude con una similitudine inquietante ed efficace - sono come una gigantesca catasta di legna secca, intorno ai piedi di una persona che sta per essere bruciata sul rogo. L'H5N1 potrebbe essere il fiammifero che accende la pira".