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Tumore, "in tutto il corpo": lo studio-choc, cosa non sapevamo sul peggiore dei mali

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In questi giorni si è fatto un gran parlare dell’annuncio della disponibilità entro il 2023 di vaccini a mRNA “altamente efficaci” contro il cancro, le malattie cardiovascolari e altre patologie. L’enorme entusiasmo che ha accompagnato questa notizia è però forse prematuro, soprattutto alla luce di un vasto e approfondito studio sulle malattie oncologiche, denominato TRACERx. L’autore principale è il professor Charles Swanton, che ha fatto il punto della situazione alla Bbc. 

 

 

Purtroppo le prospettive sono meno rosee di quelle legate ai vaccini a mRNA. Il ragionamento di chi si è occupato di TRACERx è che il cancro ha una capacità “quasi infinita” di evolvere: di conseguenza trovare una cura universale è improbabile, soprattutto in tempi brevi. L’arma migliore resta quindi quella della prevenzione. Gli scienziati hanno monitorato per nove anni l’evoluzione del cancro al polmone in numerosi pazienti e sono rimasti sconcertati dalla capacità della malattia di evolversi, eludere il sistema immunitario e diffondersi in tutto l’organismo attraverso le metastasi. 

 

 

“Non voglio sembrare troppo deprimente su questo - ha dichiarato il professor Swanton alla BBC - ma penso, date le possibilità quasi infinite in cui un tumore può evolversi, e il numero molto elevato di cellule in un tumore in fase avanzata, che potrebbe essere di diverse centinaia di miliardi, che ottenere una cura per tutti i pazienti con malattia in stadio avanzato è un compito straordinario. Se vogliamo ottenere il massimo impatto - ha chiosato - dobbiamo concentrarci sulla prevenzione, la diagnosi precoce e la diagnosi precoce delle recidive”.

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