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Vaccino anti-cancro, l'esperto: ecco quali tumori potrà curare

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Moderna ha annunciato la rivoluzione: entro il 2030 potremmo avere vaccini personalizzati a mRna contro il cancro, le malattie cardiovascolari e quelle autoimmuni. L'entusiasmo è tanto anche se Rino Rappuoli, microbiologo e direttore scientifico del Biotecnopolo di Siena, preferisce mostrare cautela. Il motivo è semplice: "Primo: i vaccini a Rna anticancro funzioneranno solo per quelli con più mutazioni cellulari, ossia i tumori di polmone, stomaco, colon e in parte del seno". Secondo: "i vaccini per prevenire i tumori per ora riguarderanno quelli di origine virale, compresa la sclerosi multipla, anche se un tumore non è. Ma per prevenire gli altri c'è ancora tanta strada da fare". 

 

 

In ogni caso questo è solo l'inizio e promette bene. Raggiunto da La Stampa, l'esperto parla di una "svolta", perché "costruire dei vaccini in grado di curare i tumori è un sogno che si coltiva dal 1920 ma che fino ad ora ha generato solo fallimenti". Ora dunque potremmo vedere la luce in fondo al tunnel: "Per la prima volta abbiamo delle prove cliniche di efficacia, anche se il vaccino a Rna di Moderna funziona combinato con il monoclonale 'Keytruda', uno degli antitumorali più commercializzati al mondo". Si tratta di un farmaco che risveglia i linfociti T. Questi ultimi, in presenza di un tumore si addormentano, risvegliandoli invece vengono scagliati contro le cellule tumorali. Dunque i limiti di efficacia non sono pochi.

 

 

Il vaccino di Moderna, infatti, "contiene 34 peptidi che sono mutati nelle cellule tumorali, chiamati neoantigeni. A quel punto i linfociti T risvegliati dal monoclonale hanno dei nuovi bersagli molto specifici contro i quali scagliarsi". I risultati sono buoni, ma non ottimi: "Le prove cliniche condotte su due gruppi, uno in terapia solo monoclonale, l'altro trattato insieme al vaccino a Rna - conclude Rappuoli -, hanno dimostrato che in questi ultimi pazienti c'è un miglioramento del 44 per cento di ricorrenza del tumore o morte rispetto a chi è stato trattato con il solo monoclonale". Per questo il vaccino potrebbe funzionare meno "dove c'è un minor numero di mutazioni, come il cancro al pancreas o il gliobastoma, meglio in quelli con più mutazioni, come polmone, stomaco, colon, mentre il tumore al seno ha un numero di mutazioni intermedie". 

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