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Gay ed etero, il desiderio di avere un figlio non dà il diritto a fabbricarselo

Iuri Maria Prado
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Si vuole evitare che siano sacrificati (cosa certamente ingiustissima) i diritti dei figli delle coppie omosessuali? C’è un modo molto spiccio e questa volta giustissimo per ottenere il risultato da qui in poi: impedire a quelle coppie di fabbricarsi i figli prendendo in locazione il ventre di una fattrice o- anche se è meno osceno- comprando la performance del pecchione. Dice: «Ma hanno desiderio di maternità e paternità!». E chi gli nega di avere quel desiderio? Ce l’avranno pure: ma devono tenerselo. Dice: «Ma darebbero tanto amore a quei bambini!». Non discuto: ma lo diano a un cane, a un porcellino d’India, quando è possibile a un bambino adottato, non al pargolo generato dal diritto arcobaleno di essere genitori, cioè un diritto che non esiste e che bisognerebbe abolire semmai esistesse.

 

 


Non è un pregiudizio omofobo, vale anche perla coppia infertile: ricorra agli espedienti che vuole, ma non eserciti l’inesistente diritto alla genitorialità facendo covare a qualcuna il regalo di Pasqua da portarsi a casa per la felicità del coniugio. Che poi il bambino della coppia inetta ad avere figli possa essere più felice di quelli sfornati in una conigliera della cosiddetta famiglia tradizionale non solo è possibile, ma probabile; così come è certo che il mammo o la babba di una coppia omosessuale o gli omologhi di una coppia infertile possano in ipotesi essere genitori cento volte meglio rispetto a quelli devoti al protocollo Family Day. Ma tutto questo non c’entra.

 

 

Tutto questo non rimuove il dispositivo di inaccettabile protervia, di immaturità civile e in definitiva di violenza che presiede alla manifattura dei bambini tramite concepimento via tour operator e gestazione appaltata. Non sta scritto da nessuna parte - e se fosse scritto griderebbe vendetta- che l’uzzolo di possedere e allevare figli debba placarsi con la democratica estrazione del marmocchio dalla pancia che ne fa cessione alla coppia di genitori nn. 1 e 2. Che potranno essere le migliori persone del mondo, ma la cui ambizione di avere figli non può vincere in quel modo contro le scelte o le avversità che impediscono loro di farne. Qualsiasi discriminazione dei figli delle coppie omosessuali è orrenda. Ma fa senso la pretesa che costituisca un diritto qualsiasi diventare genitore. 

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