Transilvania, scoperti dinosauri nani
Avevano una massa corporea di un ottavo rispetto ai loro simili
Siamo abituati a immaginare i dinosauri come dei bestioni capaci di frantumare ogni cosa incontrata sul loro cammino: non abbiamo tutti torti, essendo vivi nell'immaginario collettivo soprattutto oversize come l'argentinosauro, lungo 45metri e alto 9metri. In realtà, nuovi studi paleontologici, ci mostrano che nel passato esistettero anche dinosauri di piccole dimensioni, che gli scienziati hanno da poco iniziato a raggruppare sotto il nome di 'dinosauri nani'. Le ultime ricerche ci parlano di vari resti fossili rinvenuti in Transilvania (Romania), dove un tempo vivevano rettili caratterizzati da anatomie e fisiologie del tutto peculiari. Secondo gli studiosi questi dinosauri furono il risultato di un processo biologico raro, che avrebbe dato vita a esemplari che raggiungevano prima degli altri la maturità sessuale, crescevano meno, e morivano prima. Gli occhi dei paleontologi sono puntati soprattutto su Hateg, cittadina della Romania di 11mila abitanti, nel distretto di Hunedoara, dove un tempo sorgeva un'isola, nel cuore del Mar della Tetide, su cui vissero dinosauri unici nel loro genere. Gli esperti hanno individuato tre specie, vissute tutte nel Cretaceo (circa 70milioni di anni fa). Il Telmatosaurus transsylvanicus, tassonomicamente riconducibile agli adrosauridi, era lungo 3,5 metri (contro i 6 metri degli abitanti della terraferma); Il Magyarosaurus dacus, un sauropode, era lungo 4,5 metri (contro i 12 metri dei propri simili); infine, lo Zalmoxes robustus, un dinosauro erbivoro, non arrivava a 3 metri, mentre gli altri rettili della sua famiglia (rabdodontidi) erano molto più grossi (circa 5 metri). Secondo gli scienziati guidati da Michael J. Benton dell'Università di Bristol, su quest'isola i grandi rettili del Cretaceo, si evolsero per conto loro, separandosi fenotipicamente dagli altri animali e dando vita al cosiddetto 'nanismo insulare'. "Erano circa la metà dei parenti che vivevano sulla terraferma", rivela Benton, "e da ciò possiamo stimare che la loro massa corporea fosse un ottavo di quella dei propri simili". La massa corporea è direttamente collegata alla fisiologia e all'anatomia degli animali, ed è per questo che non è difficile supporre che i dinosauri di Hateg avessero un metabolismo molto più veloce degli altri, tale da farli sviluppare prima sessualmente, accoppiarsi prima, e morire anzitempo, senza avere la possibilità di raggiungere le titaniche dimensioni degli abitanti della terraferma. Si parla, in questi casi, anche di speciazione allopatrica per definire, appunto, la nascita di nuove specie in seguito allo sviluppo di barriere geografiche. Secondo Scott Sampson, paleontologo del Museo di Storia Naturale dello Utah, le ricerche di Benton sono allo stesso tempo "affascinanti e provocatorie". In effetti, nel regno animale che tutti conosciamo, gli esemplari che abitano i continenti non differiscono molto da quelli insulari. Condizione che nel caso dei dinosauri di Hateg - come si è visto - non viene rispettata. Dunque qual è il fenomeno che ha portato alla nascita dei dinosauri nani della Transilvania? L'ipotesi più verosimile riguarda il fatto che, questi dinosauri, avevano bisogno di fonti alimentari infinite per provvedere adeguatamente al proprio sostentamento, cosa riscontrabile solo sulla terraferma. Pertanto chi viveva su un'isola mangiava meno e cresceva meno. In seguito l'evoluzione ha fatto il resto dando vita a rettili di dimensioni più contenute in risposta alla penuria di cibo. Questa ricerca infine ci rimanda a un altro famoso caso di 'nanismo' che però non riguarda i dinosauri, bensì l'uomo. Il riferimento è al famoso Homo floresiensis, rinvenuto nel 2003 su Flores, un'isola indonesiana. Anche in questo caso alcuni ricercatori sono convinti del fatto che l'Homo floresiensies rimase isolato per molto tempo dai suoi simili, dando vita a una nuova specie umana, vissuta fino a 13mila anni fa e caratterizzata da altezze medie che non superavano il metro. gianluca grossi