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Alzheimer, il test dei soldi è una sentenza: come scoprire la demenza

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È stato messo a punto in Italia un test per scoprire e misurare la demenza e altre malattie neurodegenerative come l'Alzheimer attraverso l'uso dei soldi. Una scoperta, riporta il Messaggero, che è rivoluzionaria sia perché mette in relazione il decadimento cognitivo cerebrale con la gestione del portafoglio sia perché permette di intervenire per curare il paziente. Il test è stato inventato dalla dottoressa Francesca Burgio, 37 anni, che all'Istituto San Camillo del Lido di Venezia dirige il Servizio di Neuropsicologia e il collegato Laboratorio di neuropsicologia. "Ci siamo accorti dall'osservazione della vita quotidiana che c'era qualcosa che non avevamo ancora indagato a sufficienza. Mi riferisco all'anziana signora che al supermercato prende il portafoglio e dice alla commessa:'faccia lei'". Ecco, prosegue la Burgio, "dietro questa scenetta c'è una scoperta fondamentale e cioè che uno degli indicatori del decadimento neurologico dovuto a malattie neurodegenerative o cerebrovascolari e da invecchiamento cognitivo patologico è proprio il rapporto con i quattrini".

 


Quindi, aggiunge, "abbiamo messo a punto un test, il Nadl-f (Numerical activities of daily living financial)  in grado di dirci se una persona è in grado o no di gestire in autonomia i suoi soldi". "Si parte dal semplice riconoscimento delle taglie, pezzi da 10 euro, da 50, monete da 1 euro e si passa poi al conteggio. Quindi a compiti più complessi come la capacità di attribuire un valore corretto a qualcosa che si vuole comprare. Poi via via si passa a concetti sempre più complessi, che cos'è l'Iban, ad esempio e infine il paziente è invitato ad esprimere un giudizio su una certa situazione per vedere se è incline a credere a qualsiasi storia gli venga raccontata".

In questo modo, "se siamo in presenza di un invecchiamento cognitivo cerebrale il paziente non capisce le intenzioni della persona che ha davanti". Quindi si ricorrerà a una risonanza magnetica per verificare le condizioni del paziente".

 

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Fondamentale è poi la riabilitazione "per ridare ai pazienti la capacità che avevano prima della malattia di padroneggiare il rapporto con il denaro e cioè con una parte fondamentale della vita. Il test, poi, ci permette anche di intervenire nello stadio di pre-demenza. E abbiamo messo a punto anche la tele riabilitazione e cioè un intervento terapeutico a distanza. Diamo al paziente un tablet con il quale si esercita e noi a distanza valutiamo i risultati".

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