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Il guru Altman: "Ecco come finirà il mondo"

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Come finirà il mondo? Sam Altman, uno dei nuovi guru della tecnologia e dell'informatica mondiali, ne è sicuro: dopo uno attacco dell'IA, l'intelligenza artificiale". Il 37enne genietto di St. Louis, Missouri, condivide con Elon Musk la passione per i nuovi scenari legati all'intelligenza artificiale. Quella che, ricorda Repubblica, suggerì al sistema difensivo missilistico russo nel 1983 di rispondere a un attacco americano in corso. Era un errore della macchina, a cui mise una toppa il tenente colonnello Stanislav Petrov. L'uomo che di fatto salvò ìl mondo dall'Apocalisse nucleare. Un eroe semi-sconosciuto.

 

 

 

Nel 2015 Altman e Musk, forse suggestionati da quel precedente terrificante, hanno fondato OpenAI, laboratorio di ricerca che puntava a sviluppare un’intelligenza artificiale "benevola". Uno studio che va di pari passo con le ipotesi di fine-di-mondo, per dirla con il Dottor Stranamore. "Uno degli scenari ricorrenti, quando ne parliamo, è l'umanità sotto attacco da parte dell'IA - ha raccontato - e le nazioni che si contendono le ultime risorse sulla Terra usando le armi nucleari". Un distopico ritorno al passato. 

 

 

 

 

Alla base di OpenAI c'è la preoccupazione per un uso distorto dell'intelligenza artificiale e anche, come sempre, business: Altman e Musk volevano concorrere con DeepMind, il laboratorio analogo acquisito da Alphabet (che oggi controlla Google) pochi mesi prima: "Se qualcosa di ciò che fanno con la loro intelligenza artificiale va storto - erano le parole di Musk - rischiamo di ritrovarci per sempre con un dittatore spietato e potente". Secondo Altman "l’unione con le macchine sarebbe la soluzione migliore. Qualsiasi futura versione dell’uomo si troverà sempre davanti a un bivio: diventare schiava dell’IA oppure controllarla".

 

 

 

 

Altman è letteralmente ossessionato dal disastro, tanto da avere a casa un kit per la sopravvivenza già pronto (armi, oro, ioduro di potassio, maschere antigas israeliane). Ed è l'uomo dietro il progetto Dall-E (crea immagini a partire da un testo) e soprattutto ChatGpt, l’intelligenza artificiale che risponde alle domande in modo colloquiale. Praticamente, un simulatore vocale strabiliante e dalle inquietanti applicazioni pratiche. Non a caso, sottolinea Repubblica, tra gli amici ha la fama di mago delle start-up, ma soprattutto la capacità "di vedere il futuro prima degli altri, e di spiegarlo".

 

 

 

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