Thomas Mertens, la rivelazione: "Ecco perché la pandemia è finita"
Si allunga la lista degli scienziati che sostengono che la pandemia da covid sia finita. Dopo il virologo italiano Giorgio Palù che in un’intervista al Corriere della Sera ha affermato che non sussistono più gli elementi in base ai quali si possa parlare di pandemia, adesso è la volta di Thomas Mertens, presidente di Stiko, la commissione sui vaccini tedesca presso il Robert Koch Institut, una delle massime autorità scientifiche di riferimento in Europa. Anche lui è un virologo e a Margherita De Bac che lo ha intervistato per il Corsera ha confermato che quella in atto è una "endemia" spiegando che "significa che un agente patogeno noto si mantiene presente nella popolazione e crea infezioni, ma contro il quale esiste una certa immunità di base costruita grazie alla vaccinazione e all’infezione contratta naturalmente".
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Per Mertens "il virus ha già trovato una sua condizione quasi ottimale in termini di infettività. Per spiegarla in termini molto semplici, potrebbe ritenersi soddisfatto del suo stato attuale che gli permette d'infettare facilmente e convivere con l’uomo. Oltretutto le possibilità che ha di cambiare ulteriormente non sono illimitate". Dunque la pandemia, nonostante le sottovarianti Omicron - sia quella chiamata Gryphon, sia la cugina Kraken - può essere considerata finita. "Lo stato pandemico è legato a un agente patogeno molto specifico, il Sars-CoV-2, ed è stato proclamato dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità", puntualizza il presidente della Commissione tedesca sui vaccini. "Ma questa condizione pandemica non può essere prolungata a causa degli altri virus respiratori che circolano attualmente. Prendo come esempio la Germania", conclude il virologo: "A mio parere nel mio Paese non esiste più lo stato pandemico poiché la stragrande maggioranza delle persone è guarita o è stata vaccinata e l’epidemia si sta sviluppando con un andamento endemico". Ovviamente gli anziani e fragili devono fare la quarta dose di vaccino, raccomanda il prof Martens.
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