Cia, "ecco come gli 007 ci controllano da anni": un fragoroso scandalo
Gli 007 mettono mano a Twitter. Stando a quanto riportato dal blog di Nicola Porro, la Cia si sarebbe intromessa nella moderazione dei contenuti di Twitter per anni. Questo il contenuto dei cosiddetti "Twitter files", quei documenti interni sui social diffusi dal giornalista indipendente Matt Taibbi. La scoperta è stata alquanto preoccupante: la piattaforma si sarebbe spesso piegata alle pressioni della Cia "Ho invitato l’Fbi e anche la Cia", è il messaggio che Stacia Cardille, un alto dirigente legale di Twitter, ha scritto al suo collega ed ex consigliere capo dell’FBI-James Baker.
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Quest'ultimo, assieme a diversi agenti e dirigenti del social network, è stato messo alla porta e licenziato per aver ostacolato gli impegni di Elon Musk, ad di Twitter, di rivelare gli illeciti passati della società. Stando all'indiscrezione, riunioni regolari della multi-agenzia Foreign Influence Task Force – a cui hanno partecipato Twitter e "praticamente tutte le principali aziende tecnologiche [tra cui] Facebook, Microsoft, Verizon, Reddit, persino Pinterest – "avevano personale dell’FBI e uno o due partecipanti della CIA".
Così, attraverso il FITF, l’intelligence statunitense incaricava gli analisti di Twitter a svolgere indagini su account nazionali. Taibbi ha poi dimostrato come i rapporti dei servizi segreti nel 2022 si sono sforzati di dare forma a narrazioni di notizie relative all’Ucraina e all’invasione russa. La lista sugli account accusati di "Propaganda neonazista ucraina" è lunga e ha spinto Twitter a posizionare i siti che sottolineavano il ruolo lucrativo di Hunter Biden nel consiglio di amministrazione di Busima, la compagnia energetica ucraina, sotto blacklist.
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E ancora, non mancano alcuni rapporti, tra cui uno dell’agosto 2022, che comprendevano "lunghe liste di giornali, tweet o video di YouTube" che gli 007 Usa riteneva colpevoli di "narrazioni anti-ucraine". "Le informazioni sull’origine oscura di questi account potrebbero essere vere. Ma così potrebbero esserle almeno alcune delle informazioni al loro interno sui neonazisti, le violazioni dei diritti nel Donbass e persino sul nostro stesso governo – si chiede il giornalista – Dovremmo bloccare questo materiale?".