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Marx e Freud "i padri dell'ideologia trans": il libro che cambia la Storia

Spartaco Pupo
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Un senso di disorientamento ci assale quasi ogni giorno, e non è sintomo di pazzia. Molte cose stanno cambiando veramente, in modo radicale, per effetto di una rivoluzione che è in atto e che abbiamo il dovere morale di comprendere. Accade spesso di trovarsi di fronte a un donna che afferma di essere "intrappolata nel corpo di un uomo" o a un uomo che dice di "sentirsi" donna. Capita di tutto, ormai: un uomo che vince il campionato di nuoto femminile o una candidata alla Corte Suprema americana che si rifiuta di definire la parola donna e molte altre cose simile.

Viviamo, in uno strano nuovo mondo, come recita il titolo di un libro uscito di recente negli Stati Uniti (Strange New World: How Thinkers and Activists Ridefined Identity and Sparked the Sexual Revolution, Crossway, 2022) e scritto da Carl R. Trueman, professore al Grove City College, in Pennsylvania. È una efficace sintesi storica della rivoluzione sessuale e del trionfo dell'ideologia LGBTQ, che non è più un'eccezione ma la norma nella vita morale e pubblica occidentale. Trueman spiega perché la cultura secolare sia diventata talmente sensibile al transgenderismo da arrivare a ritenere che opporsi al comportamento di chi agisce in accordo con i propri sentimenti interiori significa negargli il diritto di essere «autentico». L'autenticità del sé moderno, come la chiama Trueman, si ottiene agendo in accordo con i propri sentimenti interiori, e qualsiasi tentativo di esprimere disapprovazione è da ritenersi un assalto al diritto di chiunque e di ciò che desidera essere. Gli atti sessuali hanno perso il significato morale intrinseco che hanno sempre avuto e l'attuale "coalizione" di persone lesbiche, gay, bisessuali, trans e queer si rivela come il più grande successo politico dell'ultimo mezzo secolo. Sono "vittime virtuose" tutti quelli che non riescono ad esprimere ciò che sentono interiormente e che non possono fare del corpo ciò esso è: la materia prima per realizzare la propria identità emotiva. In questa prospettiva, il "sesso" con cui nasciamo non coincide con il "genere" con cui stiamo al mondo.
 

DIVORZI E ANTICONCEZIONALI Un uomo può nascere nel corpo di una donna e viceversa. Tale visione si estende dal concepimento all'aborto fino al suicidio assistito - tutti "diritti" inalienabili, rispetto ai quali anche la libertà di parola e di critica diventa mezzo di oppressione nei confronti degli "altri". Siamo giunti fino a questo punto, osserva Trueman, per il successo che hanno avuto alcune pratiche ormai consolidate, come l'aumento dei divorzi, con cui il matrimonio è stato ridotto a mero legame sentimentale e contrattuale, l'abuso di anticoncezionali che ha facilitato la separazione del sesso dalla procreazione, l'avvento di Internet che ha ampliato enormemente la portata della pornografia, rendendo attraente la promiscuità, e la cultura popolare che ha fatto del sesso un passatempo gratuito. Ma l'individualismo espressivo del sé moderno che ispira questa rivoluzione ha una precisa "genealogia intellettuale". Il primo ad avere cercato l'autorità morale nella sfera psicologica interiore fu Rousseau, con cui il sé moderno è divenuto persona autentica che agisce coerentemente con quanto "sente" dentro di sé.

Dopo il ginevrino fu Marx ad attribuire alle relazioni economiche la capacità di modellare la vita reale delle persone: al mutare di queste relazioni, muta anche il concetto che esse hanno della realtà. E grazie alla cultura marxista la moralità religiosa è divenuta un segno di debolezza intellettuale, oltre che un mezzo di oppressione sociale. Poi venne Freud ad insegnarci che nel sesso sta l'identità di ognuno di noi, che la morale e la religione rendono possibile la vita sociale limitando i nostri naturali impulsi sessuali e che il sesso stesso è politicizzato poiché la società crea regole che governano il comportamento sessuale. Reich, allievo di Freud, ne completò l'opera smantellando i codici sessuali su cui era costruita la famiglia tradizionale e raccomandando che ai bambini dovesse essere insegnato ad esprimersi sessualmente secondo il loro desiderio.

LA VOCE INTERIORE
È così, spiega Trueman, che siamo arrivati a considerare come "persona autentica" l'essere sessuale guidato dalla voce interiore della natura sessualizzata, e come "educazione" non più la "repressione" ai fini della "formazione", mala "liberazione" ai fini dell'"autodeterminazione". Da qui le battaglie della sinistra in favore dell'insegnamento dell'educazione sessuale nelle scuole. Oggi i cambiamenti drammatici che si esprimono attraverso gli idiomi della rivoluzione sessuale investono tutti gli ambiti dell'immaginario sociale. Ad esempio, il disfacimento del patriottismo occidentale è spiegabile attraverso la "liquefazione" delle narrazioni tradizionali, nazionali, religiose, geografiche, psicologiche e persino biologiche. Assai rovinoso, in particolare, è stato il crollo delle fonti di autorità e identità della chiesa, della famiglia e della nazione.

Le sfide a queste strutture tradizionali proliferano sempre più e gli ideologi dello "strano mondo" rifiutano il passato in tutte le sue forme, smascherandone l'ipocrisia e le disuguaglianze per perseguire un'astratta "giustizia sociale". I leader politici e gli attori educativi, culturali e imprenditoriali sono in gran parte dediti a ripudiare il passato e a sposare acriticamente il paradigma del sé moderno, espressivo e sessuale con tutto il potere che esso esprime.

E la comunità che in passato si formava intorno alla nazione, alla religione e alla famiglia, oggi si forma intorno all'orientamento sessuale e all'identità di genere, all'antirazzismo e agli altri programmi della sinistra radicale. Le soluzioni strategiche offerte da Trueman prevedono la non più rinviabile comprensione dei rischi della nostra "complicità" rispetto all'individualismo espressivo; l'abbandono definitivo di immaginari sociali del passato non più proponibili; il ritorno alla verità di Dio sul mondo; la formazione di comunità "controculturali" che non siano chiese dedite all'utilizzo dei fedeli come semplici consumatori, ma contraltari al narcisismo del sé moderno. Le "intuizioni" che rendono sostenibile la nostra vita spirituale, infine, dovranno essere coltivate in accoglienti comunità cristiane, dove ci si riconosce a vicenda amando sì il prossimo, ma senza odiare se stessi. 

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