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Suono marrone, il mondo impazzisce: cos'è, come agisce sul tuo cervello

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Matteo Legani
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Benvenuti nel culto del brown noise, tradotto letteralmente, il rumore marrone. Un fenomeno che sta spopolando, soprattutto oltreoceano, al punto da essere finito, pochi giorni fa, sulle pagine del New York Times. Non è una delle ultime mode per sballarsi. Ma, a detta dei suoi adepti, e di alcuni studiosi della mente e del sonno, uno strumento che aiuta il cervello a "staccare". In pratica, a rilassarsi e a dormire meglio. Deve il nome, il rumore, o suono, marrone a uno studioso che assai poco aveva a che fare con queste cose: il biologo scozzese Robert Browne, considerato lo scopritore del movimento causale delle particelle immerse in un fluido.

Il nesso tra Browne e il brownian noise o brown noise sta nel fatto che il rumore così descritto possa essere paragonato a quello di una pioggia pesante e costante o di una forte cascata d'acqua udita a distanza. Ma, anche, al rombo sordo di un jet in volo ad alta quota o al fruscio dell'aria mossa a bassa velocità da un ventilatore.
Come si sa, l'orecchio umano è in grado di rilevare i suoni all'interno di un determinato spettro di frequenze, quelle che stimolano, facendola vibrare nel cosiddetto orecchio interno, la coclea, una cavità a forma di spirale. «Quando ascoltiamo il suono marrone, siamo in grado di cogliere contemporaneamente tutte le frequenze che il nostro orecchio è in grado di distinguere» spiega Daniel Berlau, professore presso la Scuola di farmacia della Regis University di Denver, Colorado. «E questo induce un'esperienza immersiva, persino soffocante, che alcuni trovano piacevole e rilassante. Come totalizzante».

Nell'ambito della scala di suoni che i fonologi hanno associato ai colori, secondo cui (in base alle loro frequenze) si possono distinguere suoni blu, rosa, viola, grigi e bianchi, il suono marrone si avvicina molto a questi ultimi (bianchi), ma ha un'essenza più bassa e profonda. Se al suono bianco sono da tempo state attribuite capacità tranquillanti tanto che online sono in vendita al prezzo di poche decine di euro centinaia e centinaia di modelli di apparecchi diffusori dei rumori identificati come suono bianco, quello marrone ha visto crescere i suoi cultori in modo esponenziale dalla scorsa estate, partendo dalle comunità di persone affette da sindrome iperattiva e da deficit dell'attenzione, che sui loro canali social gli attribuivano la capacità di liberarle dall'agitazione e dal loro continuo monologo interiore.

Il passo successivo è stato YouTube, dove negli ultimi mesi si sono moltiplicate le tracce in cui il suono marrone può esser ascoltato per una durata di tempo che varia da pochi minuti fino a otto, dieci e anche dodici ore. Una di queste, della durata appunto di dodici ore e intitolata "Super Deep Smoothed Brown Noise" (suono marrone super profondo e levigato), è stata visualizzata quasi 520mila volte in soli tre mesi. Altre, che sono online da più tempo, contano fino a 17 milioni di visualizzazioni. Il maggior successo delle tracce della durata superiore alle otto ore indica come siano evidentemente utilizzate dagli utenti di notte, durante la fase del sonno.

Ma tutto ciò ha una base scientifica, ossia un riconoscimento da parte di neurologi e specialisti nella cura dei disturbi del sonno? Quello che si può dire è che «si tratta di rumori ripetitivi, che servono a escludere i singoli suoni dell'ambiente e in questo senso possono aiutare ad addormentarsi e a scongiurare i risvegli notturni. Esistono studi sul rumore bianco e su come i suoni della natura abbiano un effetto rilassante soprattutto per chi si trova a convivere con il caos sonoro di una grande città» spiega Luigi Ferini Strambi, primario del Centro di Medicina del Sonno all'ospedale San Raffaele di Milano. «Questi suoni hanno la capacità di creare un effetto coprente, funzionano cioè come una "maschera protettiva e isolante" rispetto ad altri stimoli rumorosi». In attesa che gli studiosi si occupino anche del rumore marrone, l'e-commerce ha fiutato l'affare. E così, su Amazon ed eBay, molti dei diffusori di suoni per ambienti in vendita prevedono tra le opzioni offerte anche i tipici rumori associati al brown noise. E poi, come si dice, non è buono solo quel che è buono, ma è buono quel che piace. E beato chi, dopo una stressante giornata di lavoro o coi figli, riposa meglio di notte non grazie a qualche farmaco, ma semplicemente ascoltando il suono di una cascata lontana o della pioggia scrosciante. 

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