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West Nile, hai il virus? Ecco come riconoscerlo: il sintomo che non lascia dubbi

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Non solo Covid e Vaiolo delle scimmie, adesso è anche il virus del Nilo Occidentale (West Nile virus) a creare qualche preoccupazione. Il nome deriva dalla zona in cui il virus è stato isolato per la prima volta, cioè il distretto di West Nile in Uganda. La malattia si diffonde attraverso la puntura di una zanzara infetta. Ragione per cui è sempre necessario l’insetto come vettore dell’infezione. E in genere ha un’incubazione media che varia da cinque giorni a due settimane. Le sue manifestazioni possono essere diverse, in alcuni casi - soprattutto negli anziani - può portare a un’encefalite.

 

 

 

Il virus, comunque, non è di nuova scoperta: è stato individuato da tempo in esseri umani, uccelli e altri vertebrati in Africa, Europa Orientale, Asia Occidentale e Medio Oriente. Fa parte della famiglia dei flavivirus, un ceppo virale noto per la sua capacità di aggredire il sistema nervoso centrale. La trasmissione avviene attraverso la puntura della zanzara. Il virus, infatti, si trova nelle ghiandole salivari di questo insetto. Improbabile, invece, la trasmissione interumana, che si potrebbe verificare solo in pochi casi, come dopo un trapianto d’organo.

 

 

 

Per quanto riguarda sintomi e conseguenze della malattia, in genere decorre come una comune sindrome parainfluenzale, con febbre, mal di testa e dolori muscolari. E il tutto si risolve in pochi giorni. Talvolta invece vengono colpite le ghiandole linfatiche. Mentre in altri casi possono comparire degli arrossamenti sulla pelle. Il virus del Nilo occidentale, comunque, non è mortale. Solo in alcune persone, soprattutto anziani, l’infezione può provocare l’encefalite, che a sua volta può portare alla morte o a problemi neurologici. I sintomi in questi casi possono essere: fortissimo mal di testa, collo rigido, debolezza muscolare, perdita di coscienza e febbre molto alta per diversi giorni.

 

 

 

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