Caldo anomalo, le conseguenze sul cervello: l'allarme del neurochirurgo
Il caldo anomalo degli ultimi giorni sta mettendo a dura prova tutti. A risentirne potrebbe essere soprattutto il nostro cervello che, stando a quanto spiegato dal neurochirurgo Giulio Maira sul Messaggero, funziona bene fino a una temperatura interna di 37 gradi. Mentre per quanto riguarda le temperature esterne, la fascia ideale è quella fra i 15 e i 28 gradi. Purtroppo in estate, con l’esposizione al sole, c'è il rischio che questi numeri si alzino parecchio e che il nostro cervello inizi a dare segni di cedimento. In questo caso i campanelli d'allarme sono improvvisi mal di testa, vertigini, stanchezza e perdita di coscienza.
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Quando fa molto caldo, continua l'esperto, il glucosio - fonte energetica principale per le funzioni mentali - viene consumato soprattutto per il processo di termoregolazione. Così, diminuendo le risorse energetiche, si riducono anche le funzioni cognitive e umore ed emozioni cambiano. Ecco perché le ondate di calore danneggiano, tra le altre cose, pure le capacità di ragionamento: nell’organismo aumenta la produzione di testosterone e adrenalina e di conseguenza aumentano comportamenti aggressivi e violenti. Una situazione che colpisce non solo gli anziani ma anche giovani e adulti, come dimostrato da uno studio recente dell’Università di Harvard.
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Cosa fare quindi per limitare i danni? Maira suggerisce - in caso di temperature elevate - di uscire solo se necessario e con la testa coperta, mangiare in modo leggero, soprattutto minestre fredde, verdura e frutta, ma anche bere molto, evitare i bruschi contrasti di temperatura, non esagerare con l’attività fisica.
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