Covid, giallo sul nuovo vaccino Valneva: "Non è stato testato su Omicron, eppure..."
Nuovo vaccino in arrivo: l'Agenzia europea per i medicinali ha dato il via libera al siero anti-Covid della francese Valneva. Ora, dunque, tocca alla Commissione europea affrontare "il processo decisionale su un'Aic standard per il vaccino di Valneva, consentendo che sia incluso nei programmi di vaccinazione implementati in tutta l'Ue".
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Solo con l'ok da parte dell'Aifa, l'Italia potrà far ricorso al nuovo vaccino. Una bella notizia? Insomma: il vaccino può infatti essere utilizzato solo nella fascia d'età 18-50 anni e solo per la vaccinazione primaria. Non solo, perché mancano prove sufficienti per stabilire se riesca o meno a contrastare le nuove sottovarianti di Omicron. Anzi, i risultati sono chiari: i trial, che ha coinvolto quasi tremila persone di età pari o superiore a 30 anni, hanno mostrato che il vaccino francese innesca la produzione di anticorpi contro il ceppo originale. Il problema? "Esistono dati limitati sull'immunogenicità del vaccino di Valneva rispetto a varianti di preoccupazione, comprese le sottovarianti Omicron, attualmente dominanti in molti Paesi Ue".
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In ogni caso, così come i suoi predecessori, il nuovo siero provoca gli stessi effetti collaterali: dolore al braccio punto, stanchezza, mal di testa, dolore muscolare, nausea o vomito. In attesa dell'ufficiale via libera, lo scorso anno il commissario Figliuolo ha firmato un accordo per l'acquisizione di un milione di dosi alla cifra di sedici milioni di euro. Un prezzo elevato, visto che si parla di ben 16 euro a dose. Resta dunque da domandarsi se il nuovo siero sia effettivamente necessario, dato e considerato che a circolare di più ora sono le mutazioni del Covid originale.
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