Killnet, maxi-attacco hacker all'Italia: nel mirino dei russi anche "Libero", come ci stanno minacciando
Italia sotto attacco hacker russo. E anche Libero, con il sito liberoquotidiano.it, nel mirino dei pirati informatici al soldo del regime di Vladimir Putin. La chiamata viaggia sui social, dove i collettivi Killet e Legion si sono organizzati per scagliarsi contro trasporti e comunicazioni, risparmiando però le infrastrutture sanitarie.
Già nella notte tra giovedì e venerdì sono stati messi a segno degli attacchi Ddos che hanno messo ko i siti dei ministeri degli Esteri, dell’Istruzione, dei Beni Culturali e anche quello del Consiglio Superiore della Magistratura. Per attacco Ddos si intende la creazione di un enorme traffico fittizio in grado di paralizzare i siti colpiti. Un medesimo attacco aveva colpito l'Eurovision Song Contest di Torino, lo scorso sabato, attacco però respinto dalla polizia postale e comunque poi rivendicato da Killnet su Telegram al grido di "fuoco contro tutti".
Ma come detto in premessa, anche noi siamo nel mirino degli hacker russi. Nell'elenco degli obiettivi diffuso online, sotto la voce "fake-news" (in un grottesco e paradossale ribaltamento della realtà), risulta esserci l'indirizzo di www.liberoquotidiano.it, il nostro sito. Nel medesimo elenco molti altri siti dei principali organi d'informazione nazionale.
E ancora, nella lista di cui siamo venuti in possesso, figurano i trasporti nazionali e quelli regionali. Nell'inquietante messaggio dietro al quale si radunano i collettivi hacker si legge: "Sono assegnate operazioni cyber-speciali senior". Dunque, sotto la voce "attività 1", viene descritta la preparazione dell'attacco, un organizzazione che deve portare a 48 ore consecutive di offensiva. "Quando la Legione è pronta per un attacco su vasta scala, segnala la disponibilità a Killnet", conclude la parte uno
E ancora, sotto la voce "attività 2", vengono elencati gli obiettivi da colpire: "Tutte le risorse web statali (senza eccezioni"; "Appaltatori di telecomunicazioni (host, provider, data center", "Operatori mobili", "Società di trasporto e logistica", "Risorse web doganali", "Aggregatori di pagamento", "Trasporto ferroviario". E ancora aeroporti, taxi, porti marittimi, imprese e oggetti militari con risorse web. Quindi gli hacker mettono in evidenza: "Nessun attacco al sistema sanitario". Infine, una ulteriore minaccia: "Saranno commessi attacchi per le lunghe lingue del governo italiano. Buona fortuna".
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