Omicron è ancora un mistero. Non si è infatti placato il dibattito su quale vaccino sia più efficace contro la variante del Covid. A tentare di fare un po' di chiarezza ci ha pensato la rivista Nature. La pubblicazione scientifica ha infatti analizzato l'incidenza e la gravità delle infezioni, più di 8.800, in relazione al tempo dalla vaccinazione. A essere presi in considerazione cittadini statunitensi, oltre 3,5 milioni, vaccinati con doppia dose Pfizer o Moderna. Risultato? Di questi 8.848 hanno avuto infezioni documentate Covid e si dividevano rispettivamente in 3.090 (ossia il 35 per cento) immunizzati con Moderna e il 65 con Pfizer.
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I vaccini anti-Covid? Copertura ed efficacia in calo, effetti collaterali in preoccupante aumento. Lo scrive sul Fatto q...Una cifra che fa pensare che contro Omicron sia più efficace il vaccino di Moderna. Tutto però è da prendere con le pinze. A mettere in discussione i risultati appena citati ci pensano le due sottovarianti di Omicron, quella denominata 4 e quella 5. Secondo Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova, queste mutazioni sono in grado di "fuggire" all'immunità data dal vaccino e a quella naturale, ossia raggiunta con l'infezione.
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Non è escluso che in autunno ci diranno che serve un richiamo del vaccino anti-covid. Ci diranno che come l'a..."Si tratta per l'esperto di "un elemento di preoccupazione", perché potrebbe portare a "un aumento potenziale dei contagi nel prossimo autunno". Per questo non è da escludere la somministrazione di un nuovo vaccino "per settembre-ottobre, che dovrà essere fatto con vaccini aggiornati. Quindi dobbiamo mettere una grande pressione alle aziende farmaceutiche". E questo vale per tutti: "Il richiamo va fatto senza distinzioni", sia per i fragili che per i meno fragili.