Latte, arriva la rivoluzione: cosa cambia per la colazione
Si chiama fermentazione di precisione ed è il futuro dei formaggi prodotti senza lo sfruttamento delle mucche. Almeno secondo la start up israeliana Remilk che ha annunciato di aver raccolto 120 milioni di dollari di capitale di investimento, con i quali aprirà il suo mega stabilimento - 70mila metri quadrati - in Danimarca, a Kalundborg. Lo scrive Agnese Codignola sul FattoAlimentare.it parlando di questo nuovo prodotto che non c’entra nulla con i sostituti vegetali, ma che si propone di rispondere alle richieste di chi vuole continuare a bere latte vaccino e a mangiare latticini senza l’allevamento di animali e senza assumere colesterolo, lattosio e altre sostanze.
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Il "latte di Remilk", ha spiegato il CEO Aviv Wolff in un’intervista a una emittente israeliana, è quasi identico al latte normale, ma è progettato senza lattosio, colesterolo, ormoni della crescita o antibiotici. "È come il latte normale con tutti i lati positivi ma senza i lati negativi", ha detto Wolff, osservando che circa il 65% della popolazione mondiale è intollerante al lattosio o ha una ridotta capacità di digerire il lattosio". Ma non è ancora chiaro se sia adatto al consumo da parte di chi è allergico ai sottoprodotti lattiero-caseari. Attualmente, l’azienda è in trattative per commercializzare i suoi prodotti e sta lavorando con alcuni dei principali produttori lattiero-caseari, ma non è escluso che in futuro arrivi anche ai consumatori, con latticini che potrebbero vantare la dicitura animal free, pur non essendo vegetali. Mancano comunque, per ora, le necessarie approvazioni, per ottenere le quali Remilk confida nel fatto che già oggi ci sono diverse sostanze alimentari ricavate dai lieviti con altre fermentazioni di precisione e approvate senza particolari difficoltà.
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Di certo sarà salutato con grande entusiasmo dagli ambientalisti. Come spiega Wolff, "il processo di Remilk richiede solo l’1% del consumo di terra rispetto alla tradizionale produzione lattiero-casearia e riduce anche le emissioni nocive dell’effetto serra e il consumo di acqua". "Siamo qui", ha aggiunto il Ceo di Remilk, "per costruire la più grande azienda lattiero-casearia del mondo. Non siamo interessati a costruire un prodotto di nicchia premium solo per vegani. Il nostro sogno è essere la soluzione per l’intero pianeta, producendo latticini in modo più efficiente e risparmiando risorse. Vogliamo reintrodurre qualcosa che le persone già conoscono e amano, ma migliorarlo".