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Terremoto in Bosnia, conseguenze in Italia: "Cosa ci aspetta"

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Una forte scossa di terremoto con epicentro nel sud della Bosnia Erzegovina è stata avvertita in tutto il centro sud dell'Italia.Il sisma, stando all'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, si è verificato alle 23.07 di ieri sera 22 aprile e ha avuto magnitudo di 6.0. L'epicentro è stato tra Mostar e Dubrovnik, a 10 chilometri di profondità. In tanti, da vari centri abruzzesi, soprattutto della provincia di Pescara a di quella di Chieti, spaventati, hanno contattato i vigili del fuoco, per chiedere informazioni.

 

Il sisma ha causato la morte di una persona mentre altre due sono rimaste ferite e centinaia sono fuggite dalle loro case. La vittima è una donna di 28 anni deceduta per le ferite riportate e i suoi genitori sono rimasti feriti dopo che un masso, spostato dal terremoto, si è schiantato contro la loro casa di famiglia nella città di Stolac, vicino a Mostar, hanno riferito le autorità. Il terremoto è stato avvertito in tutto il Paese e nelle vicine Croazia, Serbia e Montenegro.

 

 

"Non si tratta di una scossa anomala, nel senso che fa parte del margine orientale dell'Adriatico dove la litosfera adriatica scende sotto le Dinaridi (catena montuosa che attraversa tutta l'ex Jugoslavia, ndr), cosi come scende al di sotto dell'Appennino", spiega al sito Fanpage.it Carlo Doglioni, presidente di Ingv, "Il fatto che si sia avvertito fortemente anche in Italia è perché un terremoto di magnitudo 6 è in grado di rilasciare un'energia tale da essere sentita fino a centinaia di chilometri, un po' come avvenuto qualche anno fa a Amatrice, anche se per fortuna non ha provocato gli stessi danni". Si tratta di strutture che si chiamano "sovrascorrimenti, cioè delle zone dove la crosta si raccorcia. La convergenza tra l'Adriatico e le Dinaridi è di circa due tre millimetri all'anno e quindi ogni due o tre secoli, in vari segmenti, ci sono terremoti di questo magnitudo", conclude Doglioni.  

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