Miopericardite, le conseguenze del vaccino anti-Covid: guai cardiaci, ecco chi rischia di più
Da un nuovo studio pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine risulta che il rischio complessivo di miopericardite post vaccinazione anti-Covid è “molto basso”. Secondo tale ricerca colpisce 18 persone per un milione di dosi somministrate. Secondo quanto si legge nella ricerca, la percentuale d'infiammazione cardiaca è comparabile o addirittura minore rispetto a quello che si registra con gli altri vaccini. Lo studio è stato condotto sull’analisi di 11 casi che riguardano 395 milioni di dosi di anti-Covid.
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Un dato rilevante emerso è che i giovani sembrerebbero essere i più colpiti. Per la miopericardite i fattori di rischio più alti sarebbero compresi nei soggetti maschi in un’età inferiore ai 30 anni. Il cardiologo della National University Hospital di Singapore Kollengode Ramanathan, nonché collaboratore dello studio ha spiegato: “La nostra ricerca suggerisce che il rischio complessivo di miopericardite non sembra essere diverso per questo gruppo di vaccini recentemente approvato contro Covid, rispetto ai vaccini contro altre malattie. Il rischio di tali eventi rari dovrebbe essere bilanciato anche con il rischio di miopericardite da infezione e questi risultati dovrebbero rafforzare la fiducia delle persone nella sicurezza delle vaccinazioni Covid”.
I promotori della sono consapevoli però che all’interno dello studio non siano stati compresi i bambini di età inferiore ai 12 anni, in quanto sono stati ammessi alla vaccinazione solo recentemente. Secondo gli studiosi quindi la popolazione dovrebbe essere informata su questi dati estremamente positivi e incoraggiata quindi a vaccinarsi. “I benefici della vaccinazione superano di gran lunga il rischio di questo raro evento avverso” affermano gli studiosi.
Margaret Ryan della Defense Health Agency e docente dell'University of California a San Diego in un commento al riguardo tale studio aggiunge: “Segnalazioni di eventi avversi imprevisti, anche se rari e limitati a un selezionato sottogruppo di destinatari del vaccino hanno il potenziale di danneggiare la fiducia delle persone in un punto critico della risposta alla pandemia”. A sostenere tale tesi si aggiunge anche la coautrice dello studio Jyoti Somani, specialista in malattie infettive del National University Hospital, Singapore, la quale fa notare: “Il verificarsi di miopericardite a seguito di vaccinazione non Covid potrebbe suggerire che è un effetto collaterale dei processi infiammatori indotti da qualsiasi vaccinazione e non esclusivo delle proteine spike di Sars-CoV-2 nei vaccini o nell'infezione Covid stessa. I rischi di tali eventi avversi rari dovrebbero essere compensati dai benefici della vaccinazione, che includono un minor rischio d'infezione, ricovero in ospedale, malattia grave e morte per Covid”.