Variante XE, la mutazione-Covid ricombinata che spaventa il mondo: il mistero del tasso di crescita
Non bastava la Omicron, il Regno Unito ha annunciato una nuova mutazione del Covid: si tratta di una ricombinazione della B.1.1.529 (la Omicron appunto). Quest'ultima è stata denominata XE ed è tutt'ora oggetto di monitoraggio da parte dell'Agenzia per la sicurezza sanitaria. Al momento di questa mutazione si conoscono 637 casi ufficiali sul territorio nazionale. Ma cos'è davvero la sottovariante XE? Per gli esperti si tratta di una variante ricombinante figlia proprio dei due ceppi principali della Omicron.
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Una variante ricombinante, spiega l'UKHSCA, "si verifica quando un individuo viene infettato con due o più varianti contemporaneamente, con conseguente mescolamento del loro materiale genetico all'interno del corpo del paziente". In parole semplici, XE è originata in un paziente Covid colpito sia da BA.1 che BA.2. Come XE sono state trovate altre varianti. Si tratta della XD e XF, entrambe nate da un'infezione combinata di Omicron e Delta.
"Questo particolare ricombinante, XE, ha mostrato un tasso di crescita variabile e non possiamo ancora confermare se abbia un vero vantaggio di crescita", sono state le parole di Susan Hopkins, Chief Medical Advisor presso l'agenzia sanitaria. Nulla comunque di preoccupanti visto che "le varianti ricombinanti non sono un evento insolito, in particolare quando ci sono diverse varianti in circolazione e molte sono state identificate nel corso della pandemia fino ad oggi. Come con altri tipi di varianti, la maggior parte morirà in tempi relativamente brevi".