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Vaccino, "Pfizer studia il farmaco ibrido": Delta e Omicron, un mix di ceppi per contrastare il Covid

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La variante Omicron sta progressivamente prendendo il posto della Delta in Italia: stando all’ultimo monitoraggio, la prima sarebbe diffusa all’80,75% mentre la seconda al 19,22%. Anche se – come ha precisato l’Istituto superiore di Sanità – la situazione varia a seconda della Regione in cui ci si trova. In Basilicata, Umbria e Molise, per esempio, la maggior parte dei contagi è collegata all’ultima mutazione del virus, mentre in regioni come Veneto, Friuli Venezia Giulia, Valle D’Aosta e Bolzano Omicron resta al di sotto del 70%.

 

 

 

Nel frattempo si cerca “un’arma” in grado di contrastare la diffusione di questo nuovo virus, diverso rispetto a quello originario di Wuhan. Alcune aziende ci starebbero già lavorando. Tra queste, Pfizer, che in realtà starebbe facendo qualcosa in più. Stando al Giornale, infatti, la casa farmaceutica starebbe pensando a un vaccino in grado di contrastare entrambe le varianti, Delta e Omicron. Una sorta di ibrido, insomma. Tuttavia, nessuna sperimentazione sarebbe ancora stata proposta alle agenzie regolatorie.

 

 

 

La tecnologia ibrida, comunque, non sarebbe una novità. A tal proposito il virologo Fabrizio Pregliasco ha spiegato: “Anche nel vaccino per l’influenza c’è un mix di ceppi, infatti si chiama quadrivalente. Per il Covid si seguirà la stessa strada”. Una eventuale quarta dose, a suo dire, sarà necessaria solo il prossimo autunno soprattutto per fragili e anziani “che vanno protetti così come per l’influenza”. Prevede, quindi, “una dose periodica stagionale solo per alcune categorie”. Il resto della popolazione, invece, “si dovrà accontentare di una protezione residua, è vero che si abbassa col tempo, ma difende comunque dalle forme severe del Covid”.

 

 

 

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