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Pene, le drammatiche conseguenze del Covid: non solo problemi di erezione, come lo riduce il virus

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Il Covid può causare disfunzione erettile. Se ne parla pochissimo in realtà, e quindi non si sa quanto sia diffuso e comune questo tipo di disturbo, data la storica omertà che lo circonda da parte degli uomini. Un trentenne americano ha però deciso di parlarne apertamente in un podcast, in cui ha condiviso la sua esperienza dopo aver avuto il Covid la scorsa estate.

 

 

“Quando sono uscito dall’ospedale - ha raccontato - ho avuto alcuni problemi di disfunzione erettile. Questi sono gradualmente migliorati con alcune cure mediche, ma sembrava che avessi un disturbo persistente. Il mio pene si è rimpicciolito, ho perso circa tre centimetri e mezzo e sono diventato decisamente meno dotato della media. Apparentemente ciò è dovuto a un danno vascolare e i medici sembrano pensare che probabilmente è permanente. So che questo potrebbe non avere importanza, ma il problema ha avuto un profondo impatto sulla mia autostima e la sfera sessuale”.

 

 

Sull’argomento è intervenuto un importante urologo, l’americano Charles Welliver: “Sappiamo che il Covid è una malattia che causa una serie di sintomi respiratori e che porta a molti decessi, ma ci sono anche problemi vascolari piuttosto significativi che si verificano nei giovani. E gli studi hanno dimostrato che a causa del Covid i giovani possono andare incontro a priapismo, un’erezione prolungata che di per sé è pericolosa, oppure manifestare disfunzione erettile, non riuscendo ad avere una buona erezione”.

 

 

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