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Omicron, la mutazione stravolge la storia dei virus: letalità e morte, una scoperta terrificante

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Verso la fine del 1800 il dottor Theobald Smith ipotizzò che il virus che evolve si indebolisce. La sua convinzione è poi divenuta nota come la legge della virulenza in declino, secondo cui gli agenti patogeni, per garantire la propria sopravvivenza, si evolvono abbassando la letalità per non uccidere il corpo umano che li ospita e continua a proliferale. Quindi stando agli studi del dottor Smith il virus che muta crea solo una lieve infezione.

 

 

Negli ultimi cento anni però tutto è stato rimesso in discussione, dato che le evoluzioni dei virus si sono dimostrate molto più imprevedibili e complicate di come le aveva studiate Smith. Al momento non c’è alcuna “legge” a riguardo, ma soltanto quello che l’esperienza sta dimostrando: prendiamo il caso del Covid, che a ogni mutazione diventa sempre più contagioso e resta comunque letale come il virus originale.

 

 

Per gli esperti Omicron non va presa alla leggera o comunque considerata una forma meno grave di Covid: anche se apparentemente meno letale, è così tanto più contagiosa che per forza di cose porta a un numero di decessi maggiore. Inoltre le persone non vaccinate rimangono significativamente più a rischio: secondo le ultime stile, chi non ha ricevuto il vaccino ha 17 volte più probabilità di essere ricoverato in ospedale e 20 di morire di Covid.

 

 

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