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Vaccino, un secondo booster? "Meglio fermarci, non abbiamo i dati": l'allarme dell'Ema

Alessandro Gonzato
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Avanti, ma con giudizio. L'Ema vuole mettere ordine nella strategia vaccinale. Ieri, da Amsterdam, rispondendo ai giornalisti in videoconferenza, Marco Cavaleri, responsabile per i vaccini dell'Agenzia europea per i medicinali, ha detto che i dati sulla quarta dose ancora non ci sono (il riferimento sarà Israele) e che è «abbastanza preoccupato per una strategia», appunto, «che preveda vaccinazioni ripetute in un lasso di tempo breve». «Non possiamo continuare a effettuare richiami ogni 3-4 mesi», ha sottolineato. Poi una precisazione: «Ovviamente quando si tratta di vulnerabili e immunodepressi è un caso diverso. Per loro la quarta dose va considerata già da ora. Le vaccinazioni ripetute in un arco temporale ristretto», ha proseguito Cavalieri, «non rappresentano un sistema sostenibile». E ancora: «Abbiamo due preoccupazioni: la prima è che se somministriamo dosi ogni 4 mesi finiremo potenzialmente per avere problemi con la risposta immunitaria: potrebbe non essere così buona. La seconda è quella di affaticare la popolazione. Se da un punto di vista epidemiologico ricorrere alle dosi "booster" fosse l'unica soluzione», è andato avanti Cavaleri, «allora si potrà fare una volta o due, ma sarebbe meglio iniziare a pensare a dosi più distanziate nel tempo. Il booster, in uno scenario endemico, sarebbe da fare a inizio inverno».

 

 

 

LE ALTERNATIVE

L'Ema dunque tira il freno dopo le fughe in avanti di alcuni tecnici, tra i primi - a inizio dicembre- il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico Franco Locatelli («La quarta dose è una possibilità concreta»). Cavaleri ha anche confermato che Omicron, per quanto si stia diffondendo a ritmo serrato in tutt' Europa, provoca una malattia meno grave rispetto alla variante Delta: «Il rischio di ricovero si è dimezzato». Altra notizia rassicurante, in un quadro che rimane delicato: «Gli antivirali orali ed endovenosi come il Paxlovid e il Remdesivir mantengono l'efficacia contro Omicron e possono aiutare a limitare il carico di malattia associato alla variante, che sta diventando dominante».

 

 

 

I RECORD

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Ghebreyesus, ha invitato a mantenere alta la guardia: «Omicron rimane pericolosa, in particolare per chi non è vaccinato». Il direttore dell'Oms ha parlato di «un enorme picco di infezioni» e ha affermato che, in generale, in tutto il mondo la settimana scorsa sono stati segnalati 15 milioni di casi. «Convivere col virus non significa accettare 50mila morti a settimana». Intanto in Italia le prime dosi hanno raggiunto il 90%: ieri, tra prima, seconda e terza, sono state effettuate 700mila vaccinazioni, mai così tante. In Danimarca, dove sono state allentate le restrizioni, il governo ha deciso di procedere con la quarta iniezione ai più fragili, un'operazione che si preannuncia rapida dato che tutta la nazione ha meno di 6 milioni di abitanti. 

 

 

 

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