La variante Omicron provoca sintomi più lievi di quella Delta. È quanto sta emergendo dagli studi sempre più approfonditi condotti sulla mutazione che ha fatto ufficialmente la sua comparsa il 26 novembre: nell’arco di un mese la diffusione è stata velocissima e globale, segno che tale variante è davvero più contagiosa di tutte le altre. Per fortuna però sembra anche meno letale, interessando più i bronchi che i polmoni.
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A fronte di un numero di tamponi processati ancora molto basso rispetto al solito, il tasso di positività continu...Poco prima di Natale, Hans Kluge (direttore europeo dell’Organizzazione mondiale di sanità) ha affermato che “sulla base dei primi casi di Omicron segnalati, l’89% dei soggetti ha riportato sintomi comuni: tosse, mal di gola, febbre”. Quindi per circa 9 contagiati su 10 è difficile distinguere una forma lieve di Covid dall’influenza o da un semplice raffreddore, soprattutto se si è vaccinati. E infatti per chi ha fatto almeno due dosi i primi dati sembrano parlare chiaro: l’infezione si manifesta spesso come un’influenza leggera e di breve durata, con i sintomi che durano qualche giorno e poi spariscono.
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Mentre il governo e i suoi esperti ragionano su come affrontare il caos tamponi e quarantene, Alberto Zangrillo continua...Più difficile invece studiare cosa avviene nei non vaccinati che si contagiano con Omicron: nell’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità emerge che il rischio di ricovero in terapia intensiva per i non vaccinati rispetto a chi ha ricevuto la terza dose è 85 volte superiore per gli over 80, 12,8 volte maggiore per la fascia 60-79 anni e 6,1 volte maggiore per i 40-59enni.