Omicron, non i polmoni ma i bronchi: ecco come li riduce, perché la variante tiene sotto scacco il mondo intero
Proseguono senza sosta gli studi sulla variante Omicron, in modo da inquadrarla il prima possibile nelle sue caratteristiche. In particolare si sta cercando di capire perché questa mutazione del Covid sia molto più infettiva ma forse meno grave nello sviluppo della malattia. Di abbastanza certo c’è che la terza dose dei vaccini a mRna sono in grado di garantire un’alta percentuale di protezione. Allo stesso tempo però la grande velocità di diffusione di tale variante preoccupa molto perché, pur essendo meno grave, comporterà più ricoveri e decessi generando molti più contagi.
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I ricercatori della facoltà di medicina dell’Università di Hong Kong hanno scoperto che Omicron infetta e si moltiplica 70 volte più velocemente della variante Delta e del coronavirus originale nei bronchi umani. Questo spiegherebbe perché Omicron è più contagiosa di qualsiasi altra variante finora emersa. E invece la minore gravità della malattia come si può spiegare? Con quanto accade nei polmoni, dove l’infezione pare essere significativamente inferiore. Tale studio è però ancora da dimostrare, anche se i primi risultati sono sicuramente interessanti.
Intanto l’Ecdc (centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha fatto sapere che i dati sono attualmente troppo limitati per valutare la gravità della malattia causata da Omicron: in ogni caso la maggiore trasmissibilità rispetto alle altre varianti comporterà una crescita esponenziale dei casi molto pericolosa.
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