Covid, "rischio-morte nove volte maggiore": rapporto-Italia, il profilo dei soggetti "condannati"

lunedì 6 dicembre 2021
Covid, "rischio-morte nove volte maggiore": rapporto-Italia, il profilo dei soggetti "condannati"
2' di lettura

Per una persona non vaccinata il rischio di morire a causa del Covid è 9 volte maggiore rispetto a quello di un vaccinato da meno di cinque mesi. È questo il dato di maggior rilievo emerso dall'ultimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità pubblicato ieri. Il report mette nero su bianco anche il fatto che i No vax rischiano 16 volte più degli altri il ricovero in terapia intensiva e 10 volte in più dei non vaccinati quello ordinario. In particolare, se si osservano i dati relativi al periodo 8 ottobre - 7 novembre 2021, il tasso di decesso degli over 80 non vaccinati (99.5 per 100.000 abitanti) è circa 9 volte più alto di quello dei loro coetanei vaccinati con ciclo completo da più di cinque mesi (12 ogni 100.000) e 7 volte più elevato rispetto a quello dei vaccinati con ciclo completo entro i cinque mesi (14 ogni 100.000). 

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Un'analisi che dovrebbe far riflettere sull'utilità di completare il ciclo vaccinale nei tempi previsti, a tutela della propria e dell'altrui salute. Quanto al siero, dopo 5 mesi dall'ultima dose «si osserva una forte diminuzione della sua efficacia». Nel dettaglio, per tutta la popolazione, senza distinzioni di età, la copertura vaccinale passa dal 73.5% nei vaccinati con ciclo completo entro cinque mesi al 43.9% nei vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi. La forbice diminuisce in caso di malattia severa, dove la differenza tra le due categorie è più sfumata (92.5% per i vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi, 84.8% per quelli da più di cinque mesi rispetto ai non vaccinati). 

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Per quanto riguarda l'andamento dei contagi, nel periodo che va dal 15 al 28 novembre si è verificata una forte crescita nella fascia 0 19 anni (40.529 nuovi casi, tra cui 161 ricoverati in ospedale ma nessuno in terapia intensiva). Una tendenza che è proseguita nell'ultima settimana, dove il 27% dei contagi totali sono stati diagnosticati nella popolazione in età scolare, nei ragazzi sotto i vent' anni. Soffermandoci sul dato riguardante quest' ultima categoria, il 51% dei casi è stato registrato nella fascia 6 - 11 anni (quella non ancora coinvolta nella campagna vaccinale), il 33% in quella 12 - 19, l'11% in quella 3 - 5 anni e il 5% sotto i 3 anni, dove è stato rilevato anche un leggere incremento dei ricoveri (poco sopra la media di 2 per ogni 100.000 abitanti). In generale, dall'inizio della pandemia al 1 dicembre 2021 «nella popolazione 0 - 19 anni il sistema di sorveglianza integrata Covid-19 ha registrato 850.574 casi confermati, oltre a 35 decessi».