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Variante Omicron, la vice di Pfizer: "Nessuno sa cosa accadrà", parole inquietanti sulla mutazione

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"Nessuno sa con esattezza cosa accadrà": Katalin Karikó, vicepresidente di Pfizer-Biontech, mantiene la massima cautela quando parla della variante Omicron, che sembra aver messo tutti in allarme. A differenza di molti altri scienziati, lei ha deciso di non sbilanciarsi: "È una situazione in continua evoluzione, molto difficile da prevedere. Vedo molti colleghi fare esternazioni più o meno rassicuranti ma sono solo speculazioni". Intervistata da La Stampa, la Karikò - classe 1955 -, è stata molto cauta pure sulla possibilità che questa variante buchi i vaccini: "Per capire questo serve un numero molto ampio di dati, che ad ora non abbiamo". 

 

 

 

Su un'eventuale quarta dose, invece, la vicepresidente di Pfizer ha detto: "Fino alla terza dose abbiamo notato che il livello di anticorpi nel sangue è più alto di cinque volte, dopo non sappiamo cosa succeda. In linea generale, però, se si hanno anticorpi nel sangue allora si è protetti in tutta l'area della cavità orale, naso compreso. E in questo modo non ci si infetta. Bisogna capire cosa succede dopo la terza somministrazione". Per quanto riguarda la resistenza al vaccino da parte dei cosiddetti no vax, ha detto: "I livelli di preoccupazione sono diversi: c'è chi chiede come è prodotto, come viene usato, altri vogliono sapere cosa succede a cinque anni dall'inoculazione". Infine, sconfortata ha detto: "È una battaglia che non vinceremo mai".

 

 

 

E poi qualche parola sul vaccino ai bimbi tra i 5 e gli 11 anni, che in Italia dovrebbe partire il 23 dicembre: "Per un bambino la quantità di vaccino è ridotta rispetto a quella di un adulto, sono solo 10 microgrammi. Poi va valutata l'azione dell'mRna perché il vaccino ne rappresenta solo una piccola parte, mentre il virus è un pezzo ben più grande. Per questo serve una dose di certo per i bambini, io credo che ne serviranno due alla fine".

 

 

 

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