Omicron, Antonella Viola-choc: "L'errore che ci ha già condannato", uno scenario inquietante
Occhio a tenerci tutte le dosi di vaccino senza lasciarne ai Paesi del terzo mondo perché la scelta ci si ritorcerà contro. Parola di Antonella Viola che in un articolo su La Stampa ricorda che "da quando i primi vaccini si sono resi disponibili, molti scienziati, medici e intellettuali hanno sottolineato come la corsa ad accaparrarsi tutte le dosi da parte dei Paesi ricchi fosse non solo eticamente ingiusta ma anche strategicamente sbagliata". Infatti, mentre noi siamo già alle terze dosi, anche per i giovani sani, sottolinea la virologa, "in Africa solo l'11 per cento della popolazione ha ricevuto almeno una dose, con Paesi come il Mali o il Burkina Faso che non raggiungono il 3% e il 2%, rispettivamente". Ma attenzione, avverte la Viola perché "non inviare vaccini ai Paesi poveri significa condannarsi a inseguire le varianti del Sars-CoV-2. E, ormai lo sappiamo, inseguire non è la soluzione giusta perché il virus corre molto più veloce di noi".
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E purtroppo, spiega la professoressa, "la nuova variante del Sars-CoV-2, denominata dall'Oms Omicron, è la dimostrazione che quel grido di allarme non era infondato". Non solo, Omicron "da subito, ha destato preoccupazione, per diverse ragioni. Prima di tutto perché questa variante presenta moltissime mutazioni, alcune delle quali già note per conferire al virus maggiore trasmissibilità e immunoevasione, cioè mutazioni che rendono il nuovo coronavirus più contagioso e meno controllabile dal sistema immunitario e dai vaccini. In questo caso, però, le mutazioni sono tutte insieme, in una combinazione che potrebbe essere potenzialmente molto pericolosa".
Inoltre Omicron "si sta diffondendo con grandissima velocità in Sudafrica, dove in pochi giorni ha rimpiazzato la variante Delta, già di per sé molto trasmissibile". Ora "gli scienziati di tutto il mondo sono all'opera per capire che caratteristiche ha questa variante: è davvero più trasmissibile? Viene neutralizzata dai vaccini? Causa una malattia diversa dalle varianti precedenti? Tutte domande importantissime, alle quali troveremo risposta nelle prossime settimane". Intanto, conclude la Viola, bisogna "riflettere e cambiare strategia".
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