Variante Omicron, "sintomi insoliti": come riconoscerla e chi corre grossi rischi, le prime evidenze
Il mondo alle prese con la variante Omicron del coronavirus, che ha generato un'ondata di panico globale: prima sui mercati, colati a picco temendo una clamorosa recrudescenza dell'emergenza Covid, poi tra gli Stati, con le chiusure degli spazi aerei. Una reazione estrema, insomma, quando forse non abbiamo ancora tutti gli elementi per comprendere con che cosa abbiamo a che fare: la variante è più o meno pericolosa delle precedenti, dalla Alpha alla Beta e fino alla Delta?
Quel che appare certo è che, a causa delle 32 mutazioni della proteina spike, la Omicron è assai più contagiosa. Ma, da un punto di vista della sintomatologia e della gravità delle conseguenze, la mutazione potrebbe non essere così spaventosa così come si poteva immaginare. Una prima conferma in tal senso arriva dall'associazione medica del Sudafrica, paese che per primo ha sequenziato la Omicron. Infatti il presidente della South African Medical Association, Angelique Coetzee, intervistata dalla Bbc ha spiegato che "i pazienti si lamentano principalmente di un corpo dolorante e stanchezza, estrema stanchezza, e lo vediamo nelle giovani generazioni, non nelle persone anziane". Comunque sia, i sintomi "sarebbero lievi", ha sottolineato l'esperta.
La Omicron in Sudafrica si è manifestata dall'inizio di novembre. Sempre la Coetzee ha rimarcato come solo il 24% della popolazione sudafricana è vaccinata con doppio ciclo: un chiaro appello a ricorrere al siero. Ma al netto dei sintomi "lievi", la Coetzee ha puntato i riflettori su chi potrebbe pagare le conseguenze più care per la Omicron, ovvero persone anziane con malattie cardiache e diabete. "I sintomi sono insoliti, ma lievi", ha chiosato la presidente del Sama. Insomma, l'incertezza regna ancora sovrana.