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Variante Omicron, il dubbio sul vaccino di Pfizer: inquietanti indiscrezioni dai laboratori

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Serve un nuovo miracolo scientifico. Contro la variante Omicron del Covid, la cosiddetta "Sudafricana" che minaccia di bucare i vaccini e provocare una nuova drammatica ondata di contagi in Europa, i sei mesi ipotizzati per sviluppare un nuovo siero "aggiornato" non bastano. In uno scenario di pre-panico globale, tra voli dall'Africa meridionale bloccati e crollo delle Borse mondiali (significativo che i soli titoli in rialzo nel "Black friday" siano stati quelli delle case farmaceutiche), Big Pharma inizia a muoversi.

 

 

 

 

 

 

In realtà, sulla nuova minaccia certificata dall'Oms i dubbi restano tanti. Per esempio, il ministro della Salute sudafricano Joe Phaahla ha smentito le voci sulla presunta inefficacia dei vaccini contro la Omicron: la maggior parte dei pazienti positivi e ricoverati, infatti, sono non vaccinati. Proprio come accade con la Variante Delta nel resto del mondo. Per la stessa Agenzia europea del farmaco è "prematuro" parlare di un aggiornamento dei vaccini, ma tra gli esperti le antenne sono alte.

 

 

 

 

 

 

La virologa Penny  Moore dell'Università Witwatersrand di Johannesburg, sulla rivista specializzata Nature, ha fatto notare come servano altre due settimane per capire la vera efficacia dei vaccini attualmente somministrati. Ma le case farmaceutiche devono partire in anticipo con la ricerca. Questione di salute globale, certo, ma anche di brevetti e relativi guadagni. Una corsa contro il tempo che vede non a caso i colossi Pfizer e Moderna già in vantaggio. "Nel caso in cui emerga una variante del virus SasrCoV2 che sfugga al vaccino - spiega la prima -, Pfizer e BioNTech prevedono di essere in grado di sviluppare e produrre un vaccino su misura contro quella variante in circa 100 giorni, previa approvazione normativa". 

 

 

 

 

 

 

Diversa la strategia di Moderna, che in una nota ha già annunciato l'intenzione di sviluppare una apposita dose di richiamo contro la Omicron. "Fin dall'inizio, abbiamo detto che mentre cerchiamo di sconfiggere la pandemia, è imperativo essere proattivi mentre il virus si evolve. Le mutazioni nella variante Omicron sono preoccupanti e da diversi giorni ci stiamo muovendo il più velocemente possibile per attuare la nostra strategia per affrontare questa variante", sono le parole del Ceo Stéphane Bancel, annunciando lo studio su due "booster multivalenti" specifici per Omicron.

 

 

 

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