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Tumore, il "vetrino virtuale": il nuovo strumento in grado di salvarci la vita, ecco come funziona

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La rivoluzione digitale della lotta contro i tumori. La Società Italiana di Anatomia Patologica e Citopatologia Diagnostica (SIAPeC-IAP) ha stilato un documento con l’Istituto Superiore di Sanità per stabilire i requisiti minimi di un laboratorio digitale di anatomia patologica: di fatto, il vetrino che contiene il tessuto analizzato al microscopico diventerà un file virtuale "trasmissibile" e analizzabile in tempo reale in tutti i laboratori attrezzati d'Italia. Le conseguenze per i pazienti sono clamorose, sia in termini pratici (eviteranno di dover portare personalmente il vetrino presso altri centri specializzati per ulteriori pareri medici) sia in termini di speranza di vita: sarà possibile infatti avere pareri più tempestivi, anche dall'altra parte del mondo. 

 

 

 

 

 

 

"L’anatomo-patologo - spiega al Corriere della Sera Anna Sapino, presidente SIAPeC-IAP - esamina al microscopio qualsiasi tessuto 'malato', ottenuto da un intervento chirurgico, da una biopsia o da un agoaspirato. Ci viene chiesto di definire la natura delle lesioni, esprimendo una diagnosi importante per il percorso del paziente. È, quindi, un lavoro che richiede alta professionalità, la possibilità di confronto e l’utilizzo di nuove tecnologie, perché non sempre è tutto "bianco o nero" e in questi casi dobbiamo avere un supporto per limitare al massimo il dubbio diagnostico".

 

 

 

 

 

 



Paradossalmente, una spinta alla rivoluzione è arrivata da un evento drammatico come la pandemia di Covid, che "sta favorendo l’implementazione della patologia digitale e le condivisioni virtuali – sottolinea sempre al Corsera Filippo Fraggetta, presidente eletto SIAPeC-IAP -. L’introduzione di scanner capaci di trasformare il vetrino 'fisico' in file consultabili da computer ha posto le basi per la diffusione della telepatologia".

 

 

 

 

 

Il sistema più avanzato del mondo è quello del Giappone, mentre in Europa brilla l'Olanda. "In Italia - prosegue Fraggetta - ci sono alcune esperienze di laboratori di anatomia patologica completamente digitalizzati dalla ricezione del campione di tessuto alla diagnosi finale, in Sicilia e in Piemonte". Un altro grande vantaggio per i pazienti e i malati, conclude Fraggetta, è la razionalizzazione dei tempi per la refertazione, "anche con ricadute positive in termini di minore stress per i pazienti in attesa dell’esito".

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