Vaccino, come ti freghi da solo col test sugli anticorpi: cosa devi sapere sul contagio

venerdì 12 novembre 2021
Vaccino, come ti freghi da solo col test sugli anticorpi: cosa devi sapere sul contagio
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Boom di richieste di test anti-corpali nei laboratori di analisi del sangue. In vista della terza dose, infatti, gli italiani corrono a farsi il sierologico per vedere quanti anticorpi hanno sviluppato con il vaccino anti-Covid. Ma attenzione, perché questi esami non devono essere utilizzati per posticipare il richiamo se il risultato indica una buona protezione. A sottolinearlo è lo stesso ministero della Salute: "Si ribadisce che l’esecuzione di test sierologici, volti a individuare la risposta anticorpale nei confronti del virus, non è raccomandata ai fini del processo decisionale vaccinale. Per tale motivo la presenza di un titolo anticorpale non può di per sé essere considerata, al momento, alternativa al completamento del ciclo vaccinale", si legge sul documento di agosto firmato da Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria.

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Insomma, come riporta il Giornale, non esistono al momento degli studi scientifici che dimostrino che con un certo numero di anticorpi si ha una sufficiente protezione dal Covid. Inoltre, non esistono effetti collaterali se si fa la terza dose avendo un livello alto di protezione. Non è provato che possa essere rischioso. "Sulle strutture sanitarie ricadrebbe un carico di lavoro non giustificato dalle evidenze scientifiche", spiega Walter Ricciardi a La Stampa. "La terza dose prima o poi dovrà essere raccomandata comunque a tutti, anche sotto i 60 anni".

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Unica eccezione, spiega Matteo Bassetti, riguarda "chi ha fatto la doppia dose di vaccino anti Covid e poi ha avuto il virus". In questo caso ha senso perché se si ha un surplus di anticorpi (tra vaccino e Covid), si può evitare di fare subito la terza dose. Viceversa, si può scoprire di far parte dei cosiddetti "no responder", ovvero le persone che non sviluppano anticorpi e che potrebbero quindi anticipare la terza dose, specialmente se si è fragili o immunodepressi. Dello stesso avviso anche Massimo Galli

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