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Tsunami Canarie, allarme dell'esperto sul vulcano: "Una frana potrebbe riversarsi nell'oceano"

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Il vulcano Cumbre Vieja a La Palma, Canarie, non smette di eruttare e le conseguenze possono essere ancora più preoccupanti di quanto visto fino ad ora. Le eruzioni, oltre ad aver distrutto case, scuole e palazzi, hanno anche creato numerose pareti di spesse ceneri e grandi colline di residui. La loro stabilità è precaria e gli esperti non escludono che prima o poi possano crollare e riversarsi nell'oceano. A spiegarlo il geologo Bill Mcguire, professore emerito di rischi geofisici e climatici presso l'University College di Londra, durante il documentario di Naked Science, Landslides. Qui il vulcanologo inglese non esclude una prossima frana. 

 

 

Il fianco occidentale del vulcano, infatti, è instabile e le misurazioni GPS hanno suggerito che fino a 500 km cubi potrebbero avanzare lentamente verso il mare come un singolo blocco. La conseguenza? Uno tsunami. Mcguire, assieme ai colleghi Simon Day e Steve Ward, ha pubblicato un modello: se l'intero blocco dovesse scivolare in mare, l'intero bordo del Nord Atlantico verrebbe minacciato. Questo, ovviamente, nel peggiore dei casi.

 

 

Casi comunque possibili. Sempre Mcguire ha ricordato come i depositi di tsunami derivanti da antichi crolli vulcanici nelle Isole Canarie, Capo Verde, Hawaii e altrove, forniscono prove di onde che potrebbero essere alte centinaia di metri. Non è tutto, perché il masso gigante e altri depositi conservati alle Bermuda e alle Bahamas potrebbero essere stati collocati da tsunami derivanti da antichi crolli. Da qui la conclusione che tsunami distruttivi possano esserci eccome. 

 

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