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DiMartedì, i cinghiali invadono l'Italia. "Cosa c'è dietro, perché sono pericolosi": Gallavotti inquietante

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I cinghiali a Roma non sono solo "folklore" o foto ideali per i "meme" sui social. L'invasione degli ungulati sono diventati un fattore politico, molto influente in campagna elettorale e ne sa qualcosa anche la sindaca grillina Virginia Raggi. A DiMartedì su La7 Giovanni Floris ne chiede conto a Barbara Gallavotti, eclettica biologa e divulgatrice scientifica capace di saltare con disinvoltura dal Covid all'impotenza sessuale, dai vaccini alle miocarditi e, appunto, pure ai facoceri.

 

 

 

 

 


"Ma è legato al cambiamento climatico? Dobbiamo aver paura?", chiede Formigli. "Non è un problema solo nostro, ci sono almeno 200 città nel mondo che lamentano la vicinanza con i cinghiali, in Spagna a Barcellona, in Giappone e così via. L'impatto sull'ambiente c'entra: nei giorni più caldi aumenta la presenza di cinghiali, le coltivazioni più estese come il mais o i girasoli offrono loro cibo e riparo. Il lupo, loro naturale predatore, è sempre più a rischio e la spazzatura in città li attira inevitabilmente. Un cinghiale, se sente minacciato sé o la prole, può essere aggressivo, può attaccare cani e gatti, può provocare incidenti stradali e può provocare infezioni attraverso le zecche. L'Ispra ha dovuto ricordare di non dare da mangiare ai cinghiali". 

 

 

 

 

 

 

 

 

A Roma si è visto anche un istrice, nel quartiere Prati. "Forse è dovuto al fatto che siamo troppo presenti. Di tutti i mammiferi sulla terra, noi e i nostri animali d'allevamento rappresentiamo il 96%, il 76% degli uccelli sono pollame".

 

 

 

 


 

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