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Di Martedì, Barbara Gallavotti e la droga dello stupro: perdita di conoscenza, come ti "frigge" il cervello

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"Appartiene alla categoria di sedativi e viene usata per motivi medici per trattare la narcolessia": la biologa Barbara Gallavotti, in collegamento con Giovanni Floris a Di Martedì, ha parlato della Ghb, la cosiddetta droga dello stupro, al centro del dibattito attuale per il caso Luca Morisi. "E' ricercata come stupefacente perché causa rilassamento, perdita delle inibizioni, una leggera euforia e ha la caratteristica che molto spesso le persone che l'hanno assunta non ricordano cosa hanno fatto quando erano sotto i suoi effetti". Ecco, quindi, perché viene chiamata "droga dello stupro".

 

 

 

Per quanto riguarda i suoi effetti sul cervello, non si sa ancora molto, visto che si tratta di un organo complesso. A tal proposito l'esperta ha spiegato: "Questa sostanza viene prodotta anche naturalmente in piccole quantità dalle nostre cellule ed è una delle molecole che le cellule del cervello utilizzano per comunicare tra di loro, è un cosiddetto neurotrasmettitore". E ancora: "Di norma, i neurotrasmettitori presi per bocca non arrivano al cervello, ma questo purtroppo lo fa. Non è chiaro quali effetti ci siano e neanche quali zone siano davvero colpite. Sarebbe coinvolta comunque l'area della corteccia cerebrale, che è quella che usiamo per il pensiero razionale". 

 

 

 

La biologa, poi, ha parlato anche del sapore "sgradevole" della Ghb: "Sembra che sia un po' salata, un po' saponosa. Quindi viene spesso disciolta in delle bevande. Qualcuno ha la pessima idea di scioglierla in bevande alcoliche, perché in quel caso gli effetti dell'alcol si sommano a quelli della droga rendendola ancora più pericolosa." In ogni caso, anche se presa da sola, ha degli effetti devastanti: "Può causare nausea, mancamenti, crisi epilettiche, coma. Nei casi più gravi si arriva fino alla morte". 

 

 

 

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