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Giorgio Parisi vince il Nobel per la Fisica: un italiano 62 anni dopo. Scala atomica e planetaria: così scrive la storia

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A Stoccolma il premio Nobel per la fisica è stato assegnato all'italiano Giorgio Parisi, fisico teorico dell'Università Sapienza di Roma e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e vicepresidente dell'Accademia dei Lincei. È stato premiato per le sue ricerche sui sistemi complessi. Con lui sono stati premiati Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann che hanno avuto il riconoscimento per le loro ricerche su modelli climatici e il riscaldamento globale. Parisi è stato premiato, "per i contributi innovativi alla nostra comprensione dei sistemi fisici complessi". Parisi, in particolare, è stato premiato per "la scoperta dell'interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria". E ancora, tra le motivazioni si legge che "le sue scoperte sono tra i contributi più importanti alla teoria dei sistemi complessi".

"Sono felice, non me lo aspettavo, ma sapevo che avrebbero potuto esserci delle possibilità", ha detto Parisi in collegamento con l'Accademia delle Scienze di Stoccolma. L'ultimo Nobel a un ricercatore nato in Italia è quello del 2007 a Mario Capecchi, attivo negli Usa, ma per risalire a un ricercatore italiano che ha svolto in Italia la maggior parte del lavoro bisogna risalire a 62 anni fa, al Nobel per la Chimica assegnato nel 1959 a Giulio Natta. 

Negli anni Ottanta, Parisi pubblicò una serie di studi nei quali spiegava che fenomeni apparentemente casuali siano in realtà governati da alcune regole. Quelle ricerche si sarebbe rivelate fondamentali per la teoria dei sistemi complessi. Parisi è considerato uno dei più competenti e autorevoli fisici a livello internazionale, specialmente nel campo della teoria dei campi e della fisica statistica. Finora sono 20 i Nobel assegnati a italiani fin dalle origini del premio. Dei 20 riconoscimenti, 12 sono quelli scientifici e di questi 5 quelli per la Fisica, 6 per la Medicina e uno per la Chimica. Fra i 20 premiati le donne solo due: Grazia Deledda, per la Letteratura nel 1926, e Rita Levi Montalcini, per la Medicina 60 anni più tardi, nel 1986. 

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