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Vaccino? "Superato": i due farmaci anti-Covid che possono stravolgere la battaglia

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Due i farmaci antivirali contro il Covid su cui stanno lavorando gli Stati Uniti al momento. Per la ricerca clinica sono stati stanziati ben 3 miliardi di dollari e i risultati sembrerebbero essere molto promettenti. L'obiettivo, infatti, come riporta il Giornale, è quello di metterli a disposizione entro la fine dell’anno. Nell'Unione europea, invece, la Commissione ha annunciato di aver identificato cinque trattamenti "promettenti" contro il Covid. Si tratta di terapie "che potrebbero essere presto disponibili" in tutta l’Ue. Quattro sono anticorpi monoclonali attualmente in revisione da parte dell’Ema, un’altra è un immuno-soppressore, già autorizzato per pazienti non Covid e che potrebbe ricevere l’ok anche per il Covid.

 

 

 

Per quanto riguarda i monoclonali, sono i farmaci più usati nel corso della pandemia. Sono indicati entro dieci giorni dalla comparsa di sintomi e solo per le categorie a rischio di una evoluzione grave di malattia. Si legano alla proteina Spike, bloccandone l’ingresso nella cellula ed impedendo la replicazione. Si tratta di una difesa costruita appositamente contro il Covid, che viene somministrata per endovena con attento controllo. Poi c’è la novità che riguarda gli anticorpi di seconda generazione, la cui sperimentazione è iniziata allo Spallanzani di Roma: "Saranno usati anche come profilassi perché somministrabili intramuscolo e quindi potrebbero essere utilizzati pure a casa", ha spiegato Francesco Vaia, direttore dell’ospedale romano. 

 

 

 

Infine, desta interesse anche un farmaco sperimentale (EXO-CD24), che arriva da Israele, contro la tempesta citochinica, che sembra aver avuto risultati positivi in studi di fase I e II. E forse sarà disponibile già a partire dal prossimo anno.

 

 

 

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