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Variante Delta, "sintomi diversi da tutte le altre": ecco come capire se sei stato contagiato

Mirko Molteni
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Dilaga nel mondo la variante Delta del virus SARS-CoV2, responsabile della recrudescenza della pandemia Covid-19 nonostante le vaccinazioni. In Italia l'incidenza di questa variante sui nuovi contagi, stando all'ISS, è del 22,7%. Anche se il 57,8% dei casi è ancora dovuto alla variante Alfa, la Delta sembra avviata verso il primato, mentre più indietro, con l'11,8% si colloca la Gamma. L'Italia potrebbe seguire il percorso della Gran Bretagna, dove ormai la Delta, arrivatavi dall'India, rappresenta il 95% dei casi. Si classificano i nuovi sintomi, un po' diversi da quelli delle varianti precedenti. Già l'immunologo Andrea Cossarizza ha spiegato con efficacia: «La variante Delta non è simpatica. I primi sintomi sembrano un po' diversi da quelli classici che prevedono un interessamento polmonare più marcato all'inizio. Con la variante Delta all'inizio i sintomi sono simili al raffreddore - cefalea, mal di gola e raffreddore - ma poi la tosse aumenta quando il virus scende nei polmoni e si mette a fare il suo mestiere».

 

 

Il basso numero di morti registrati in Gran Bretagna, una ventina al giorno, a fronte di 16-20.000 casi giornalieri potrebbe essere dovuto ai vaccini che mitigano gli effetti. Proprio in Inghilterra il prof. Tim Spector guida un progetto per raccogliere una precisa sintomatologia tramite la app Zoe Covid Symptom. La descrizione dei sintomi da parte dei pazienti conferma a Spector sintomi iniziali come raffreddore, mal di gola, spossatezza, mentre «è poco diffusa la perdita di olfatto o di gusto» delle prime ondate Covid. A essere colpiti sono i giovani non vaccinati o gli anziani vaccinato solo con una dose. Ciò ha spinto lo staff dell'University College di Londra, guidato da Alex Crozier, a lanciare un appello sul British Medical Journal perché il governo britannico ampli la lista di sintomi suscettibili di giustificare un tampone di controllo. Non basterebbe allarmarsi solo in caso di febbre alta o tosse forte. La Delta, che già contagia con maggior facilità, forse anche in soli 5-10 secondi, stando a studi britannici condotti in supermercati, è più graduale.

 

 

Il decorso, come nelle altre varianti, dipende poi anche dal profilo genetico di ogni persona, dall'età, dalla salute generale. Gli scienziati concordano che per avere una protezione anche dalla Delta va completato il ciclo vaccinale. Ieri, comunque, l'americana Johnson & Johnson, il cui siero è notoriamente concentrato in unica dose, ha comunicato: «Crediamo che il nostro vaccino offra una protezione duratura contro il Covid-19 ed eserciti un'attività neutralizzante contro la variante Delta». Intanto, in America la Delta è al 25% dei contagi totali, e l'amministrazione Biden pensa a dei "team anti-Delta" di medici che aiutino le autorità locali a tracciare i contagi e anche nelle cure ai malati. In Francia, la Delta è al 30% e il ministro della Salute Olivier Veran parla da Parigi di un «potenziale rischio di una nuova ondata da questa estate». Portogallo e Sierra Leone reintroducono perfino il coprifuoco nazionale. E fa capolino anche la variante Epsilon, che sarebbe «più resistente agli anticorpi», secondo Matthew McCallum, dell'Università di Seattle.

 

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