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Quarta Repubblica, l'informatico: "Il tuo smartphone è intercettato? Ecco il segnale che lo conferma"

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Nell'utilizzo quotidiano dei nostri smartphone capita spesso di riscontrare messaggi, o banner, apparentemente di enti noti, che ci invitano a compiere delle azioni sul nostro telefonino come: aggiornare il software, inserire dati sensibili, aprire un link ecc. Spesso tuttavia, questi messaggi celano insidie informatiche cui è facile incappare. "Stiamo parlando dei Trojan - spiega il perito informatico forense Paolo Reale, ospite di Nicola Porro alla trasmissione Quarta Repubblica, in onda su Rete 4 -. Sono dei captatori informatici che vengono installati dentro il telefonino e riescono a carpire informazioni che stanno all'interno come immagini, chat, comunicazioni che vengono poi trasmesse attraverso la rete dati a un server che raccoglie tutte queste informazioni". 

 

 

"Ci sono alcuni segnali a cui possiamo prestare attenzione", avvisa Paolo Reale. "Questi software spia, nella maggior parte dei casi, quando vengono installati sullo smartphone vengono installati da noi. Questo proviene spesso tramite un sms inviato apparentemente da un ente noto, ma che non lo è. Non bisogna mai cliccare su questi link, la dove non si è sicuri" avvisa l'esperto. "Esistono tanti segnali cui possiamo prestare attenzione - prosegue -. Proprio perché le informazioni vengono trasmesse attraverso la rete dati, un anomalo consumo più alto di quello che abbiamo nel nostro uso abituale è un piccolo segnale". 

 

 

"Inoltre, la trasmissione dati consuma la batteria e fa scaldare il telefonino. Sono piccoli segnali da tenere sotto controllo, perché laddove non corrispondono alle nostre effettive attività, possono darci l'idea che ci sia qualche cosa che non va". "Queste applicazioni spia si nascondono e non ci sono solo i Trojan. Ci sono anche applicazioni spia che uno installa involontariamente perché sono legate a truffe, frodi o altre situazioni di questo tipo" commenta Paolo Reale. Per quanto riguarda invece l'utilizzo di questi software da parte di, per fare un esempio, mariti o mogli tradite per controllare le attività del partner: "Si tratta di attività illegali, perseguibili penalmente. Sono assolutamente vietati e illeciti" spiega il perito informatico forense. 

 

 

 

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