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Disturbi alimentari: nel 2020-2021 casi aumentati del 30%. L'Associazione Ananke insieme al mondo della moda per rispondere all'emergenza

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L'emergenza sanitaria ha determinato un aumento del 30% delle patologie riconducibili ai Disturbi Alimentari, con gravi ripercussioni sulle famiglie e non solo. Parallelamente si conferma il trend di diminuzione dell’età di esordio per l’anoressia e un'impennata della mortalità. Questi e molti altri dati diventano protagonisti per dare risposte scientifiche e concrete in occasione del 2 giugno 2021, data in cui si celebra la VI World Eating Disorders Action Day, evento che unisce attivisti di tutto il mondo, con l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione ai Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione in merito a un fenomeno che affligge sempre di più i giovani, le famiglie e quindi il sistema sanitario e il tessuto sociale.
Anche in Italia numerose sono le iniziative dedicate a un tema così attuale e che comporta costi a lungo termine su vari fronti.
In questa occasione il mondo della psicologia e della moda si incontrano in un'ottica di inclusione a livello trasversale. 
Associazione Ananke di Villa Miralago -tra le maggiori in Italia impegnate nella lotta ai disturbi alimentari - si è impegnata a patrocinare e condividere il progetto di Luca Giannola fashion designer di Bologna esperto di moulage, formatore stilista e insegnante. 
Un'iniziativa che si tinge di lilla, colore ufficiale quando si parla di disturbi alimentari e che ha dato ispirazione allo stilista che per la VI World Eating Disorders Action Day, dona alla rete Ananke un bozzetto creato ad hoc. Si tratta di un abito, un morbido satin di seta nera, che contrasta e contemporaneamente crea equilibrio con il tessuto più sostenuto del coprispalle, un taffetà di seta color glicine, lavorato con la tecnica del plissé. Lo stilista, giocando con le diverse consistenze dei materiali e sovrapponendo le tonalità “chiare” e “scure”, ha voluto esaltare la stola, protagonista indiscussa, le cui linee emulano il fiocco lilla emblema della lotta contro i disturbi dell'alimentazione.
Afferma Luca Giannola che, tra passerelle e il mondo della formazione, è stato a contatto con numerose generazioni di adolescenti, perennemente in conflitto con la propria fisicità: “La mia creazione vuole essere un omaggio a coloro che portano questo dolore nell’anima. È un segno tangibile del mio impegno personale e professionale in attività di sensibilizzazione; e testimonia che il mondo della moda è pronto a rivolgere "nuovi sguardi" verso queste problematiche, tanto diffuse quanto sconosciute. Ho sempre pensato che il corpo ri-specchi ciò che tu sei dentro, ma talvolta non è facile entrare in contatto con la tua estetica”.
Il bozzetto rappresenta il ‘simbolo unificatore’ di una comunione di intenti, poiché è nato a coronamento del primo incontro operativo tra Ilaria Emiliani, psicoterapeuta di Bologna, Simona Pisu, psicoterapeuta di Cagliari, responsabile della comunicazione della rete Ananke e lo stilista.
“Durante questo incontro Luca ci ha coinvolte nel suo progetto tra i banchi della scuola di fashion designer di Bologna, in cui forma i ragazzi e le ragazze le cui mani creeranno la moda degli anni a venire” dichiara Emiliani.
Da queste riflessioni è nato il desiderio di dare vita ad un progetto che potesse sostenere non solo gli alunni del designer bolognese in aula e nel percorso di crescita professionale e personale, ma che possa offrire una nuova prospettiva in grado di unire mondi apparentemente distanti come la psicologia e la moda, che invece risultano profondamente legati.
Per il designer è nata quindi spontanea l’idea di un laboratorio in cui “scolpire” un nuovo modo di fare moda, ispirandosi a due grandi figure femminili che hanno rivoluzionato la storia del costume: Madaleine Voinnett e Vanessa Beecroft. La prima, nota come la “paladina delle restrizioni”, colei che liberò le donne dalle costrizioni dei corsetti e ideatrice del moulage, tecnica sartoriale in cui il vestito è "scolpito" direttamente sul manichino. Vanessa Beecroft, invece, famosa artista e performer, conosciuta per le “tableau vivant” tutte al femminile in cui esaspera il dubbio amletico dell'essere e dell'apparire. Nella vita ha sofferto di disturbi alimentari e, talvolta, le "tele viventi" divengono estensione del suo mondo interiore. Il suo rapporto conflittuale con il cibo è messo in scena in numerose performance che hanno come oggetto donne nude o poco vestite. 
Per Luca Giannola le ragazze della Beecroft sono state muse ispiratrici. Dopo aver studiato nel dettaglio i loro corpi, ha creato una vasta gamma di figurini che comprendevano le diverse conformazioni fisiche. “Li ho mostrati agli insegnanti durante una riunione e sono rimasti folgorati. Il laboratorio incarnava l’occasione per sensibilizzare i ragazzi ad aprire lo sguardo e non lasciarsi guidare unicamente dai diktat precostituiti del fare moda” dichiara.
Con lo stilista gli studenti si abituano a lavorare con la varietà delle forme, imparando a valorizzare le peculiarità delle e dei clienti, creando degli abiti i cui tessuti possano essere scolpiti direttamente sulle diverse silhouette. Questo è un modo diverso di fare moda: non è la modella che si deve adattare al vestito, ma è il tessuto che si adatta al corpo che veste. “Un matrimonio alchemico” tra la manualità dello stilista e l’unicità della silhouette che lo indosserà.
“Consapevoli dell'importante ruolo che l'istituzione scolastica ha nel formare i giovani, ringraziamo Luca per averci invitato a far parte di questo innovativo progetto” dichiara Simona Pisu “La scuola, l’associazione Ananke di Villa Miralago e il mondo della moda intrecciano i fili di una rete, che diventa tessuto per sostenere, valorizzare e promuovere una cultura della cura dalla nuance lilla.”

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