DiMartedì, il professor Sergio Romagnani: "Per chi è più pericoloso il vaccino AstraZeneca che prendere il Coronavirus"
Il vaccino AstraZenecav è davvero un vaccino "di serie B" come molti credono? Alla domanda fatidica di Giovanni Floris a DiMartedì su La7 risponde il professor Sergio Romagnani, dell'Università di Firenze. "AstraZeneca è un ottimo vaccino per due motivi - esordisce l'epidemiologo -: ha una capacità di protezione dalla malattia superiore a quella del vaccino anti-influenzale nei confronti della influenza, e i dati del Regno Unito dimostrano che già con una dose si è ridotto in maniera drammatica il numero delle ospedalizzazioni. Premetto questo per evitare strumentalizzazioni".
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Però, sottolinea Romagnani, "ci sono anche dei limiti, che hanno portato alla diffidenza". Vale a dire, le poche decine di casi di trombosi che hanno portato diversi paesi in Europa a bloccare a più riprese il siero anglo-svedese. "C'è stata una problematica nei trial clinici e nella comunicazione dell'azienda. Non si può dire - precisa ancora il professore - che Pfizer e Moderna non siano superiori: hanno una protezione superiore al 90% e possono proteggere anche dalla infezione asintomatica, cosa che non avviene con AstraZeneca. Inoltre ci sono delle situazioni verificatesi, rarissime ma gravi e impressionanti, tra 20 e 50 anni di sesso femminile. Questo ovviamente rappresenta un rischio non più accettabile sul piano del rapporto costo-beneficio, perché tra 20 e 50 anni ci si può ammalare ma quasi mai si muore di Covid".
Parole che fanno sobbalzare Floris. In conclusione, spiega il professor Romagnani, "c'è un problema sanitario relativo alla popolazione, e in questo senso anche AstraZeneca è importantissimo. Ma a livello individuale, se fossi una donna tra i 20 e i 50 anni probabilmente correrei meno rischi a prendermi il virus che a fare il vaccino AstraZeneca".