AstraZeneca, no alla seconda dose? L'Oms avverte: "Il mix con altri vaccini è rischioso, non sappiamo cosa può accadere"
Il vaccino di AstraZeneca continua a dare tormento. Alcuni Paesi dell'Ue hanno deciso che chi è già stato vaccinato col farmaco di Oxford non riceverà la seconda dose dello stesso vaccino. Si tenterà, insomma, una sorta di mix con altri farmaci come Pfizer o Moderna. Questo accadrà agli under 55 in Francia e agli under 60 in Germania. Tuttavia l'Organizzazione mondiale della Sanità ha fatto sapere che si tratta di una mossa azzardata. In particolare non ci sono "dati adeguati" sugli effetti del cambio del vaccino tra la prima iniezione e il richiamo.
La portavoce dell'Oms Margaret Harris è intervenuta dicendo: "L'intercambiabilità del vaccino non è qualcosa su cui potremmo dare una raccomandazione". Non si conoscono, quindi, gli effetti del passaggio da un vaccino a vettore virale come AstaZeneca ad altri che invece usano molecole di mRNA messaggero, come Pfizer e Moderna. Non è stata fatta nessuna sperimentazione di questo tipo. Secondo il virologo Carlo Federico Perno, sentito dal Corriere della Sera, la scelta di mischiare dipende dalla "fretta" con cui si vuole portare avanti la campagna vaccinale "ma abbiamo bisogno di evidenze".
Mentre l'Italia seguirà la strada indicata dall'Ema, e quindi garantirà la seconda dose di AstraZeneca a tutti quelli che hanno già ricevuto la prima, la Francia invece ha deciso di seguire una strada diversa. Il Paese di Emmanuel Macron ha annunciato che le persone con meno di 55 anni che hanno ricevuto la prima dose del farmaco dell'azienda anglo-svedese effettueranno il richiamo con Pfizer o Moderna. L'Alta Autorità della Sanità ha confermato ufficialmente quanto aveva già anticipato il ministro della Salute Olivier Veran, dopo che le somministrazioni erano state sospese il 19 marzo a causa dei rari casi di trombosi in Europa. Lo stesso cambio di passo è stato raccomandato in Germania dalla Commissione permanente per il vaccino tedesca.
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