AstraZeneca, il responso dell'Ema: "Inserire le trombosi tra i rari effetti collaterali, possibile legame"
Il comitato per la sicurezza dell’Agenzia Europea per i Farmaci EMA ( PRAC ) si è pronunciato su AstraZeneca. "Gli eventi rari di trombosi cerebrale sono effetti collaterali molto rari", ma c'è un "probabile" legame e per questo "le rare trombosi vanno inserite tra i possibili effetti collaterali". È questa la conclusione sul vaccino Vaxzevria contro il coronavirus che precedentemente aveva già ricevuto uno stop. Nonostante questo il rapporto tra rischi e benefici del preparato di Oxford “restano positivi”. Questo fa sì che l’Autority europea non raccomandi alcuna limitazione alle inoculazioni per specifiche categorie o fasce d’età in quanto non ci sono dati ed evidenze sufficienti per farlo a livello europeo. La decisione spetta dunque alle autorità nazionali.
In totale sono stati 62 gli eventi di trombosi celebrale e 24 di altro genere su 25 milioni di vaccinati tra Unione europea e Regno Unito. Una cifra esigua su cui però si pronunceranno i 18 i ministri europei della Salute che si riuniranno in videoconferenza per fare il punto della situazione e decidere se mettere limitazioni all’uso di AstraZeneca.
L’EMA conferma anche la possibile spiegazione delle rare trombosi che assomigliano alla sindrome osservata a volte nei pazienti trattati con eparina: "Si tratta di un meccanismo di autoimmunità. Cioè si dà il vaccino, il vaccino dovrebbe stimolare la produzione di anticorpi con la proteina «spike». In alcune persone, per fortuna non in tutte, stimola anche la produzione dei cosiddetti auto-anticorpi, cioè di anticorpi rivolti verso delle cellule che sono parte del nostro organismo, in questo caso le piastrine e i fattori della coagulazione", ha spiegato al Corriere della Sera Pier Mannuccio Mannucci, ricercatore di Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, uno degli esperti di coagulazione nominati da Aifa per supportare le decisioni sulle trombosi.